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12 SETTEMBRE SCIOPERO DEGLI ACQUISTI



L’Intesa di consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ha proclamato per il 12 settembre il secondo sciopero nazionale degli acquisti, a cui hanno aderito centinaia di associazioni.

Diamo qui un primo elenco delle adesioni pervenute che, per le aree di ogni colore politico e sociale cui appartengono costituisce la migliore dimostrazione che si tratta di una protesta civile diretta a far comprendere a chi decide, produce e vende prodotti e servizi che esiste una controparte forte, anzi fortissima, autonoma e decisa a non subire più le prevaricazioni del mercato c.d. libero: I CONSUMATORI.
Hanno già aderito: la CASA DEL CONSUMATORE, la CGIL, la CONFSAL, l’ULIVO , l’ASS.NE AGENTI ASSICURATIVI, la UIL pensionati, la FALCRI (Federazione autonoma lavoratori del credito e del risparmio italiani), il Collettivo Alimonda nonché un elenco lunghissimo di associazioni di utenti e cittadini.

Il caro-vita è un fenomeno sentito indistintamente da ogni cittadino, e l’astensione dagli acquisti ha lo scopo di protestare contro gli aumenti indiscriminati di prezzi e tariffe che svuotano le tasche dei consumatori e portano una famiglia media a terminare lo stipendio con una settimana di anticipo rispetto lo scorso anno.

Tutto ciò mentre l’Istat afferma che l’inflazione è stabile al 2,3%?un vero mistero. Mistero che oggi viene svelato dall’Intesa dei consumatori.
Documenti riservati dell’istituto di statistica, e relativi all’ultimo bollettino pubblicato e venduto dall’Istat, rivelano infatti omissioni ed errori nel rilevamento prezzi da parte di addirittura 21 comuni italiani.

Tutto ciò porta ad una grave conclusione: addirittura 1/6 dei cittadini italiani non sono presi in considerazione dall’Istat (per la Sicilia si arriva addirittura al 33%!!!), il che inevitabilmente porta ad uno sbilanciamento del tasso d’inflazione ufficiale, che non rappresenta la totalità dei consumatori. E considerando che nella maggior parte delle regioni escluse (Sicilia, Campania e Puglia) i tassi di inflazione sono + alti , è da valutare che, completando i rilevamenti mancanti, il tasso ufficiale nazionale sarebbe più alto di quello dichiarato dall’ISTAT.

Ecco di seguito la tabella dei Comuni esclusi dal rilevamento con la popolazione relativa:










































COMUNI CHE NON RISPONDONO

Comuni
Popolazione
Totale
di cui
capoluogo


VALLE D`AOSTA
120.779 34.566

LOMBARDIA

Pavia
499.890 73.967

VENETO

Vicenza
798.398 111.013

FRIULI VENEZIA GIULIA

Gorizia
139.002 37.092

LIGURIA

Imperia
216.431 40.287

LAZIO

Rieti
151.285 46.393

Frosinone
494.519 47.746

CAMPANIA

Caserta
857.287 74.955

Benevento
292.437 63.149

Avellino
439.669 56.432

Salerno
1.091.643 141.455

PUGLIA

Taranto
586.846 206.983

Lecce
814.862 97.135

BASILICATA

Matera
205.682 57.442

CALABRIA

Catanzaro
380.319 97.640

SICILIA

Messina
672.460 256.782

Agrigento
464.876 55.258

Caltanissetta
281.799 62.109

Enna
179.501 28.363

Ragusa
302.823 69.789

SARDEGNA

Nuoro
267.251 37.587


TOTALE
9.257.759 1.696.143










TOTALE POPOLAZIONE PER RIPARTIZIONE

Italia Nord-Occidentale
15.181.545 4.295.713

Italia Nord-Orientale
10.714.286 3.108.225

Italia centrale
11.186.243 4.743.420

Italia meridionale
14.119.224 3.160.640

Italia Insulare
6.712.291 2.031.972

ITALIA
57.913.589 17.339.970







% DELLA POPOLAZIONE NON RAPPRESENTATA

Italia Nord-Occidentale
837.100 148.820 5,5

Italia Nord-Orientale
937.400 148.105 8,7

Italia centrale
645.804 94.139 5,8

Italia meridionale
4.668.745 795.191 33,1

Italia Insulare
2.168.710 509.888 32,3

ITALIA
9.257.759 1.696.143 16,0







Per questi motivi l’Intesa ha denunciato i Sindaci dei Comuni di Aosta, Pavia, Vicenza, Gorizia, Imperia, Rieti, Frosinone, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Taranto, Lecce, Matera, Catanzaro, Messina, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Nuoro alle Procure della Repubblica con l’accusa di omissione e abuso di atti d’ufficio .

(N.B.: Da notizie acquisite sembrerebbe che per la città di Aosta l’omissione non si sia verificata nelle rilevazioni successive).

E se verranno accertate responsabilità di amministrazioni comunali esse potranno anche essere chiamate in giudizio per i danni.
Così come se si dovesse accertare che gli organi competenti dell’ISTAT , con il quale finalmente si è aperto un dialogo, hanno omesso di denunciare i sindaci inadempienti.
Le associazioni ritengono che i prezzi forniti dai Comuni non rispecchino pienamente la realtà. Per questo verranno aperte vertenze con tutti i comuni capoluoghi perché siano resi pubblici i dati rilevati e forniti all’Istat.



Intanto da una serie di indagini capillari effettuate dell’Intesa in varie città d’Italia emerge un dato importante: si può fare la spesa spendendo addirittura la metà di ciò che si spende senza essere oculati nella scelta del negozio. Un confronto tra i prezzi di alcuni beni tra 4 tipologie di negozi (Alimentari, discount, mercato e supermercato) rivela il risparmio maggiore si ha effettuando gli acquisti presso i discount, oramai diffusissimi in tutte le città.

Abbiamo calcolato le differenze che si realizzerebbero nel tasso in caso di paniere per categorie particolari di soggetti o di prodotti. Ad esempio una famiglia in cui capofamiglia è un pensionato, dispone di abitazione propria e fa un uso limitati di auto private e di spese voluttuarie, il tasso di inflazione si collocherebbe sopra al 3%.

Domani intanto in tutta Italia si svolgeranno iniziative e incontri stampa per presentare il BOLLINO VERDE di PREZZO AMICO che consentirà di tenere fermi i prezzi di luglio scorso fino a fine anno per 40 prodotti oltre che per pizza e birra , caffè, cornetto e cappuccino.
I primi risultati dell’importante accordo siglato dalle associazioni dell’INTESA con Confesercenti si sono già visti con le campagne, pubblicizzate in questi giorni sulla stampa di grandi catene di negozi che hanno praticato lo stesso blocco dei prezzi.





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