ASF AUTOLINEE: TRE QUARTI DEGLI UTILI DISTRIBUITI AI SOCI
IL SERVIZIO NECESSITA DI INVESTIMENTI CHE NON VENGONO EFFETTUATI PER PAGARE I DIVIDENDI
ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI
Un’inchiesta del Corriere di Como ha messo in evidenza come la società di trasporto locale, al 51% a capitale pubblico, abbia negli ultimi 4 anni, a fronte di 18 milioni di utili generati, distribuito ai soci ben 14 milioni di euro (il 75,6% del totale).
A livello ideologico, in certi settori essenziali come il trasporto pubblico non dovrebbero essere presenti soci privati, in quanto così facendo prevale, forse eccessivamente, chi pretende utili, ma laddove si devono garantire ai cittadini servizi indispensabili, andrebbe valorizzata la compagine pubblica e gli utili andrebbero reinvestiti tutti nel miglioramento del servizio.
Servizio che purtroppo necessita di forti investimenti, soprattutto sotto l’aspetto dell’efficienza ecologica dei mezzi, lontani dagli standard qualitativi richiesti per migliorare la qualità dell’aria.
Come infatti emerso dai dati forniti da Asf, ad oggi il 56% dei bus in servizio ha ancora standard qualitativi inferiori all’Euro 5.
Con i 14 milioni di euro ridistribuiti ai soci privati molto si sarebbe potuto fare per il miglioramento del servizio, oltre che per il potenziamento dello stesso, necessario per spingere la cittadinanza all’uso dei mezzi pubblici.
Per queste ragioni il Codacons presenterà un esposto alla corte dei Conti, affinché quest’ultima verifichi se ci possano essere gli estremi per imporre una governance più attenta al miglioramento del servizio che al profitto, in una società che fornisce un servizio pubblico e che pur sempre è al 51% a capitale pubblico.