Anche quest’anno si assisterà alla corsa al fioraio per acquistare crisantemi, gerbere ed altri fiori da depositare sulle tombe dei propri cari. Il 2 novembre, giorno della commemorazione dei defunti, si verifica un fenomeno che vede coinvolte molte persone: cittadini, fiorai, parcheggiatori abusivi, venditori di accessori per tombe, ecc.. Ed il giro di soldi attorno a questo evento non è certo indifferente.
Il CODACONS ha effettuato un’indagine sui prezzi dei fiori per verificare se ci siano stati aumenti legati alla prossima ricorrenza del 2 novembre. Ed ha scoperto una cosa assai interessante: gli eventi bellici di questi giorni fanno lievitare il prezzo dei fiori!
Innanzitutto dall’indagine del CODACONS, (svolta su tutto il territorio nazionale), è emerso che in vista della celebrazione dei morti i fiorai (come avviene ogni anno) ritoccano i prezzi fino ad aumentarli del 10%. Questo avviene per i fiori nazionali, come ad esempio i crisantemi, il cui costo al mazzo va dalle 5.000£ alle 50.000£. Deve sborsare molto di più, invece, chi intende acquistare un fiore ?internazionale? come un’orchidea o un’Anthurium. Per questi fiori gli aumenti arrivano fino al 30% (fonte Federfiori), poiché il mercato (in particolare quello olandese) aumenta il prezzo in relazione alla domanda. E così un’orchidea, per la ricorrenza del 2 novembre, arriva a costare fino a 60.000£, ed un’Anthorium fino a 15.000£. Aumenti ingiustificati, per i quali l’associazione presenterà nei prossimi giorni una denuncia per aggiotaggio a 58 Procure della Repubblica.
Dall’indagine è emerso un altro dato interessante: a seguito degli attentati dell’11 settembre e a seguito degli eventi bellici delle ultime settimane, si è registrato un incremento del 5-7% sul prezzo dei fiori d’importazione. Il CODACONS ha previsto che la spesa degli italiani per i fiori e per gli altri accessori (lumini, lampade votive, ecc.) per il 2 novembre si aggirerà intorno ai 180 miliardi di lire.