Con l`aiuto degli avvocati del Codacons – Michele Lioi e Michele Mirenghi – aveva ingaggiato una dura battaglia a tutela dei malati. Decine di errori diagnostici nelle analisi sui tumori del suo primario A.C. finite in processi e condanne anche per omicidio colposo a carico del cattedratico (condannato fino in Cassazione per la morte di una bambina di 9 anni cui non aveva saputo diagnosticare un tumore alla vescica guaribile se curato in tempo), e la Cattolica anzichè premiare il giovane medico Giulio Bigotti per il suo coraggio lo punì relegandolo in sala autopsie come un monatto e negandogli ogni possibilità di ricerca e sviluppo di carriera.
Ora il Tribunale di Roma, giudice Rocco Misiti, ha fatto giustizia e ha condannato l`Università a risarcire il danno fissando intanto una provvisionale di circa mezzo miliardo e 50 milioni di spese legali.
“L`Università – scrive il Tribunale – supinamente assecondando le iniziative di chi come il prof. C. era animato dall`intento umanamente comprensibile ma certamente non meritevole di sostegno essendo in gioco non solo la salute ma la vita stessa dei malati, di difendere un prestigio messo a dura prova dalla sconvolgente realtà scoperta dal Bigotti, ha in effetti contribuito ad alterare, ribaltandola, la proiezione esterna del medesimo Bigotti, svalutandone l`aspetto nobile costituito dalla preminenza accordata – attraverso una scelta certamente non facile e che, avuto riguardo alle regole che talora vigono , notoriamente , nel tipo di ambiente nel quale è stata operata, può perfino definirsi coraggiosa – alla difesa del superiore valore della salute e della vita dei malati….ponendolo ai margini dell`attività dell`istituto …facendolo apparire come un ricercatore inetto e incapace…“.
E il Tribunale rigetta anche le domande della Cattolica proposte per diffamazione contro il CODACONS che aveva “presentato la struttura come incapace di prestare ai suoi ricoverati la necessaria assistenza e cura , ma altresì come una struttura chiusa e sorda alle critiche costruttive avanzate nei confronti dei suoi medici e decisa a difenderli fino a pregiudicare gli interessi dei malati“.
Il Tribunale sul punto è lapidario e sferra una mazzata in testa alla Cattolica affermando:“…è quanto nella specie si è purtroppo puntualmente verificato…“.