Roma, 8 dic. (Apcom) – A rischio diossina non solo le carni di maiale ma anche quelle bovine provenienti dall’Irlanda: "L’Europa ci ha informato di un fattore di rischio anche per le carni bovine", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Francesca Martini, spiegando: "Abbiamo subito intensificato i controlli a tutela della salute pubblica". Gli esperti in ogni caso rassicurano sui pericoli, visto che l’import di carni dall’Irlanda è minimo. Inoltre i pericoli per la salute umana arrivano con l’esposizione alla sostanza per lungo tempo e in dosi massicce: ovvero in questo caso, mangiare grandi quantità di carne effettivamente contaminata e per molto tempo. Attenzione quindi ma non allarme e soprattutto controlli e sequestri ‘cautelativi’. Comunque, mentre proseguono i controlli per il rintraccio e sequestro cautelativo di tutte le partite di carne suina e prodotti derivati introdotti in Italia dal 1 settembre 2008, il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha già disposto ulteriori accertamenti anche sulle partite di carne bovina irlandese, e ha già allertato uffici e servizi veterinari regionali e Asl. La decisione è stata presa dopo alcune informazioni arrivate dalla Commissione europea: le autorità irlandesi hanno infatti disposto il sequestro cautelativo di alcuni allevamenti bovini su cui stanno facendo indagini per accertare la presenza di diossina. Le prime informazioni dall’Irlanda sono arrivate attraverso il Sistema Ue di allerta rapido per cibi e mangimi (Rapid Alert System for Feed and Food – Rasff) venerdì sera. Durante il fine settimana, sono proseguite le consultazioni fra le autorità competenti degli Stati membri, mentre l’Irlanda ha bloccato e ritirato dal mercato tutti i prodotti a base di carne di maiali macellati nel Paese e potrebbe arrivare l’abbattimento di 100.000 animali. Secondo la portavoce della Commissione europea, Nina Papadoulaki, "per ora, le misure prese da Dublino sono sufficientemente efficaci, e tutto sembra funzionare bene" nell’emergenza. La contaminazione – ha spiegato il sottosegretario alla salute italiano Francesca Martini sulla base delle informazioni date dai tecnici europei – è avvenuta attraverso il mangime, in cui sono state trovate tracce di un olio industriale proveniente dai macchinari utilizzati per l’asciugatura dei mangimi". Mangimi utilizzati, probabilmente a partire dal settembre scorso, nel 10 % degli allevamenti irlandesi. Le analisi hanno rilevato la presenza di diossina e Pcb fino a 100 volte oltre il livello massimo consentito nell’Ue (1 picogrammo per grammo per le diossine e 1,5 picogrammo per grammo per i Pcb diossina-simili). La carne di maiale irlandese e contenente diossina è stata scoperta in Francia e in Belgio dopo una serie di controlli alle frontiere. I paesi in cui è arrivata la carne di maiale a rischio, oltre all’Irlanda, sono 12 Stati membri dell’Ue: Italia, Germania, Olanda, Polonia, Svezia, Belgio, Danimarca, Estonia, Francia, Gran Bretagna, Portogallo e Cipro; e nove paesi extracomunitari (Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Cina, Hong Kong, Corea del Sud. In Italia il ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali ha attivato subito i Nas e i servizi veterinari delle Regioni, facendo scattare i controlli sulla carne di maiale importata dall’Irlanda e ha dato ordine che vengano sequestrate in via cautelativa tutte le partite di prodotti di carne suina irlandese giunte in Italia dal primo settembre, sia essa fresca, congelata o lavorata. Al primo settembre sono entrate in Italia 22 partite di carne suina provenienti dall’Irlanda, e da quando il sistema di allerta rapida europeo è scattato, sono in corso controlli e ispezioni a tappeto deicarabinieri dei Nas per rintracciare le partite a rischio diossina, individuarle e analizzarle per stabilire se effettivamente siano contaminate dalla diossina. "Abbiamo avuto informazioni dal sistema di allerta rapida europeo che dal primo settembre sono entrate in Italia 22 partite di carne suina provenienti dall’Irlanda e sono scattati subito i controlli dei carabinieri dei Nas", spiega il sottosegretario alla Salute martini. Individuata la carne saranno poi le analisi a verificare se le partite siano o no contaminate dalla diossina. In ogni caso in Italia il rischio è molto limitato, assicura il sottosegretario. L’Italia importa dall’Irlanda "solo una minima quantità di carne, solo lo 0,4%" e si tratta soprattutto di "carne fresca destinata alla industria di trasformazione", spiega il direttore generale della sicurezza degli alimenti e della nutrizione del ministero della Salute, Silvio Borrello, che ritiene "difficile per gli italiani trovare al supermercato tagli di carne di suino irlandese", contaminata dalla diossina. L’import di carne dall’Irlanda non è quindi destinato ai supermercati, dove pure saranno messi in atto tutti i controlli necessari da parte dei Nas, ma soprattutto alla lavorazione. "Il consumatore deve avere fiducia", mentre i carabinieri del Nas stanno verificando in queste ore la presenza della carne sia nei supermarket che nei depositi di lavorazione industriali. I rischi per l’Italia sono "molto bassi", ribadisce Borrello. E abbiamo un’arma in più: la possibilità di sapere quali sono le destinazioni prime di queste partite di carne e rintracciarle rapidamente. Il ministero e il sottosegretario alla Salute stanno dunque "monitorando la cosa con la massima attenzione, il livello di attenzione è alto ma non si può parlare di allarme". Le associazioni del settore, come di Coldiretti, Cia, Fedagri invitano a non creare allarmismi. In Italia "non c’è alcun pericolo per i maiali alla diossina", spiega la Confederazione italiana agricoltori che sottolinea: "Dall’Irlanda le importazioni sono praticamente nulle, mentre i nostri allevamenti sono sicuri e sottoposti a rigidissimi controlli e le produzioni dei produttori italiani sono di qualità e seguono un disciplinare molto rigoroso". Non solo, avverte la Cia, i mangimi che utilizzano i suinicoltori nazionali "sono selezionati e sono verificati quotidianamente da parte delle stesse autorità competenti. I nostri maiali vengono, insomma, analizzati dettagliatamente fin dal primo giorno di nascita e per l’intero periodo di allevamento". Nessun timore, dunque, per le produzioni nostrane. Ma le associazioni dei consumatori sono caute: l’Aduc invoca il principio di precauzione e invita a "non mangiare" carne suina "almeno fino a quando non saranno resi noti i risultati delle analisi". Mentre il Codacons chiede subito controlli su cotechino e zampone e sequestri a camopione dei Nas in negozi e stabilimenti. Comunque a Bruxelles all’allarme diossina saranno dedicate varie riunioni con i rappresentanti ed esperti degli Stati membri. Venerdì, in particolare, se ne occuperà il Comitato Ue per la catena alimentare e la salute animale. Inoltre, la Commissione ha chiesto all’Agenzia europea per la sicurezza alimentare di Parma (Efsa) di preparare un parere urgente sui rischi per la salute pubblica della carne irlandese contaminata con Pcb e diossina. E, oltre i controlli immediati, intanto l’Italia ha già un’idea: etichettatura e indicazione dell’origine per ogni tipo di carne, per individuare per ogni prodotto l’origine, è questa la proposta e l’intenzione del sottosegretario alla salute Francesca Martini.