Le segnalazioni sono giunte al Codacons da numerosi imprenditori e persino da alcuni bancari. Le imprese, come spesso accadde nella normale attività di un’azienda, chiedono fidi alle banche. Da quando è scoppiata la crisi di liquidità del sistema bancario i clienti si sentono chiamare da funzionari di banca che comunicano un innalzamento dei tassi passivi, in violazione dei tassi concordati nel contratto. Al rifiuto da parte dell’imprenditore segue la richiesta di rientro immediato. Come dire: o accettate un rialzo dei tassi o ci pagate immediatamente. Una procedura che equivale ad un vero e proprio ricatto.
Il Codacons ha deciso di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica perché si accerti se esistono profili penalmente rilevanti. Tra i reati ipotizzati estorsione e minaccia.
“Evidentemente le banche, in crisi di liquidità , hanno deciso di stringere i cordoni creditizi e di non concedere più prestiti alle imprese, se non a caro prezzo. La cosa sarebbe già inopportuna, visti i possibili effetti di aggravamento della crisi, oltre che ingiustificata, in considerazione di tutti i provvedimenti presi da Ecofin e Governo italiano in favore delle banche, ma diventa illegale se fatta con questa procedura†ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.