Oggi, 9 maggio, alle ore 11 presso la Sala stampa di Montecitorio, si terrà una conferenza stampa nella quale verranno presentati tre importanti quesiti referendari in materia di ambiente e salute, promossi, tra gli altri, dalle associazioni Codacons, Adusbef, Federconsumatori, Adoc e Casa del Consumatore insieme ai comitati per l’applicazione del principio di precauzione perché il diritto alla salute deve essere tutelato prima ancora che il rischio diventi danno accertato.
COMITATO PROMOTORE:
Livio Giuliani, Michele Boato, Ezio Gallori, Paola Boscaino, Mario Alvisi, Fabio Amato, Beatrice Bardelli, Michelangiolo Bolognini, Angrlo Bonelli, Walter De Cesaris, Elio Lannutti, Marco Lion, Roberto Musacchio, Adriana Pagliai, Carlo Pileri, Carlo Rienzi, Franco Russo, Mario Sansolini, Maria Cristina Tabano, Gianni Tamino, Enrica Strina, Antonio Venece, Maria Grazia Tidone, Roberto Marcanti, Lucio Golino, Guido Santonocito, Stefano Zolea, Pasquale Conte, Giovanni Fabbris, Elvira Russo, Natalia Scotton, Giuseppina Montanari.
I tre quesiti sono per l’abolizione dell’elettrodotto coattivo, per il divieto di residui tossici negli alimenti e contro l’incenerimento dei rifiuti.
Queste le ragioni per cui sono stati scelti i tre quesiti referendari:
Alcune associazioni ambientaliste e del movimento non violento hanno promosso in successivi incontri (il primo a Bologna il 3 giugno, l`ultimo a Firenze il 15 dicembre 2001) l`organizzazione della raccolta delle firme per referendum abrogativi in materia di elettrosmog.
La scelta del tema dell`elettrosmog ha un duplice fondamento:
Non è un caso che l`elettrosmog sia stato uno dei primi campi di applicazione del principio di precauzione ed anche il settore dove lobbies parascientifiche ne hanno negato l`applicabilità (talora richiamandosi ad affermazioni di funzionari dell`OMS felloni, che hanno negato l`applicabilità del principio alle reti elettriche e alle reti di antenne quando la III Conferenza internazionale su Ambiente e Salute – Londra 1999 – ha affermato doversi applicare ?rigorosamente? il principio di precauzione.
Il tema della sicurezza alimentare è stato scelto in quanto la stessa è stata vulnerata dall’impiego di sostanze tossiche, di mangimi alimentari per alimento di animali vegetariani, da organismi geneticamente modificati, che hanno invasivamente pervaso gli alimenti e messo a repentaglio la sicurezza dei consumatori. Con questo quesito referendario si vuole ristabilire il principio del mangiar sano come presupposto del diritto inalienabile alla salute.
Quello dei rifiuti è un tema emergente connesso alla qualità della vita e dei consumi. Per affrontarlo in modo completo occorrerebbe investire la produzione e la distribuzione delle merci, che generano imballaggi e sono spesso esse stesse di difficile smaltimento, oltre che la raccolta e i processi di smaltimento.
Il referendum abrogativo è uno strumento che può affrontare, all’interno di una tematica così vasta, soltanto aspetti particolari disciplinati dall’ordinamento e tra questi se ne è individuato uno che assume un carattere emblematico e rappresentativo della volontà di risolvere in modo efficiente ma equo il problema dello smaltimento dei rifiuti.
E come non ci si potrebbe opporre ad una norma quale quella qui sottoposta a referendum abrogativo, che incentiva con premi in denaro la costruzione di inceneritori, generatori di diossina?
L’inceneritore può essere una necessità ma non deve essere un’opportunità di business.
Vengono anche sottoposte a referendum le norme di semplificazione delle procedure di autorizzazione del trattamento e della combustione dei rifiuti, procedure semplificate attraverso le quali sono passate e passano pratiche innominabili.
La norma che classifica i combustibili dei rifiuti come rifiuti speciali, ancorché di recente introduzione, è coerente con la deprecata semplificazione delle procedure di autorizzazione del trattamento e della combustione dei rifiuti e pertanto viene del pari sottoposta alla censura referendaria
Carlo Pileri |
Elio Lannutti |
Carlo Rienzi |
Rosario Trefiletti |