COMUNICATO STAMPA DEL 2-07-12
SMOG: PM, A MILANO E’ PREOCCUPANTE, NON BASTANO MISURE LOCALI
CODACONS: LA PROCURA SE NE LAVA LE MANI
LA PROCURA CI METTE 5 ANNI PER CONCLUDERE DI NON POTER CONCLUDERE
La Procura di Milano avrebbe chiesto l’archiviazione delle accuse a carico di Roberto Formigoni, Guido Podestà, Filippo Penati, Letizia Moratti sull’esposto del Codacons relativo all’inquinamento, perché, pur essendo preoccupante la situazione dello smog a Milano, non possono bastare misure in ambito locale, ma occorre un piano a livello nazionale, se non sovranazionale.
“In pratica la Procura se ne lava le mani e ci mette ben due anni e mezzo per lavarsele” è il commento ironico del presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli. “Se a questo si aggiunge che l’esposto originario del Codacons era del giugno del 2007, possiamo dedurre – prosegue Donzelli – che alla Procura ci sono voluti la bellezza di 5 anni per capire che la situazione è preoccupante, per poi concludere che la colpa, se è di tanti, non è di nessuno”.
“Incomprensibile quale sia la misteriosa entità sovranazionale che dovrebbe risolvere i problemi di Milano. Le normative europee, infatti, ci sono, da anni, ed il problema, semmai, è che a Milano ed in Lombardia non le rispettano” ha proseguito Donzelli.
L’associazione di consumatori ricorda che la direttiva europea che fissava i famosi 35 giorni di inquinamento in un anno era del lontano 1999, recepita in Italia con un decreto ministeriale del 2002, ed applicato dal 2005, ma, guarda caso, a tutt’oggi il tetto non è mai stato rispettato né a Milano né in Lombardia.
“E’ proprio la normativa europea che assegna compiti precisi ai sindaci e alle regioni nel caso vi sia il rischio di superamento dei valori limite degli inquinanti, compiti che, in nome del principio di sussidiarietà, evidentemente ignoto alla Procura di Milano, non possono che essere di competenza degli enti locali” ha concluso Donzelli.