Il CODACONS dice si ai tagli dei piccoli ospedali quando questi sono privi delle attrezzature necessarie ad assistere i pazienti, quando il personale è scarsamente preparato, quando le strutture sono fatiscenti se non addirittura pericolose.
?Meglio fare 80 km per andare in un ospedale sicuro ed efficiente oppure avere sotto casa un nosocomio inutile dove ci si può ricoverare al massimo per curare una banale influenza?? si domanda il Prof. Emilio De Lipsis del Dipartimento Sanità Codacons. ?Ovviamente la risposta è scontata! Questo non significa certo che sia giusto smantellare il servizio pubblico sanitario locale ? continua De Lipsis ? ma al contrario è necessario potenziarlo, attraverso interventi migliorativi dei piccoli ospedali, ad esempio trasformando i nosocomi minori in centri attrezzati di primo soccorso, potenziando anche il servizio reso dai medici di base, i quali devono essere più impegnati sul territorio e nella prima assistenza all’utente?.
Per il Codacons inoltre i tagli alla sanità locale devono essere spiegati e discussi preventivamente ai cittadini dei vari comuni, proprio perché la salute della popolazione è di competenza dei singoli comuni. Quindi l’associazione si oppone a tagli decisi unilateralmente dall’alto così come si oppone alla difesa a spada tratta delle piccole strutture, spesso inutili e incapaci di assistere in maniera corretta il malato.
Inoltre è indispensabile che i centri ospedalieri, per evitare l`occupazione impropria dei posti di alta specializzazione, siano dotati di adeguati reparti di medicina interna che, lavorando dalle 8 del mattino alle 8 di sera, e cioè con turni pomeridiani di lavoro dei medici, siano in grado di fare da filtro alla valanga inevitabile di richieste di ricovero.