Il Codacons nella rilettura che fa del ricorso presentato al Tar Lazio dall’Unione petrolifera trova sconcertante che la stessa Up, dichiari: ?nell’intento di ristabilire la verità dei fatti? che le responsabilità nella determinazione dei prezzi siano il frutto di una politica concordata con i governi di questi ultimi decenni, quasi che la limitazione della concorrenza sia scaturita da una procedura che ?ci viene imposta?. Una situazione secondo l’Up che non è cambiata neanche dopo la liberalizzazione (?) dei prezzi, a causa dell’accordo verticale tra imprese petrolifere e associazioni dei gestori. La lunga elencazione di leggi e circolari che ha prodotto l’Up nel suo ricorso e che avrebbero mutato i rapporti fra i soggetti interessati. Il Codacons trova poi sconcertante le considerazioni contenute alle pagine 31 e 32 del ricorso in oggetto. Quando l’Up afferma: come si è più volte ribadito, essendo frutto di norme di legge, di regolamento e di atti amministrativi autoritativi, non è censurabile come infrazione della legge n.287/90 la definizione in modo uniforme ed unitario dei margini ai gestori attraverso accordi interprofessionali e quindi, , sulla base di clausole che scaturiscono dall’incontro delle volontà delle parti contraenti. Ciò premesso, si deve rilevare che, comunque l’Agcm non ha in alcun modo dimostrato che in sede Up le aziende aderenti andassero oltre alla legittima discussione sugli aspetti commerciali inerenti agli accordi interprofessionali da negoziare con le associazioni dei gestori, aspetti tra i quali quello della definizione dei margini dei gestori costituiva uno degli elementi principali dell’accordo. ?l’Agcm riconosce la possibile legittimità di una contrattazione collettiva avente ad oggetto anche l’aspetto dei ?margini del gestore?, allora deve riconoscersi che nel caso che ci occupa è frutto di travisamento dei fatti sostenere l’esistenza di pretese ?pratiche concordate? a livello Up?scorrendo la delibera impugnata ci si rende conto che l’autorità non riesce mai a dare alcuna adeguata prova di un simile ?straripamento? collusivo??. Il Codacons difenderà dinanzi al Tar Lazio il provvedimento dell’Antitrust e invita tutte le altre associazioni di consumatori a fare lo stesso. Nelle prossime settimane i particolari dell’azione di risarcimento dell’associazione, senza nessuna spesa per gli utenti teniamo a precisare (come ha prospettato un’altra associazione che per ogni pratica di risarcimento si può arrivare a chiedere fino a 400.000 lire), con la quale si chiderà una cifra ben superiore a quella comminata dall’Agcm. Il Codacons invita inoltre gli utenti a boicottare i distributori Agip e Ip in appoggio alla campagna lanciata in rete. Il ricordo dell’Up è reperibile al sito del Codacons www.codacons.net.