Il carovita sta colpendo fortemente le capacità di acquisto delle famiglie. Dai dati ISTAT risulta confermato il tasso d’inflazione al 2,8 per cento e per le associazioni dei consumatori il maggior esborso per le famiglie italiane è di almeno 1500 euro negli ultimi 12 mesi.
E perciò più che mai necessario intervenire su prezzi e tariffe con misure congiunturali e strutturali.
L’INTESA DEI CONSUMATORI (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) RINNOVA OGGI AL MINISTRO MARZANO UNA SERIE DI PROPOSTE IN GRADO DI ABBATTARE LA SPIRALE INFLAZIONISTICA CHE STA CARATTERIZZANDO L’ECONOMIA ITALIANA
1) promuovere accordi con tutti gli esercenti e categorie professionali per il blocco o la diminuzione dei prezzi.
2) Abbassare l’IVA sul gas da riscaldamento dal 20% al 10% tramite decreto
3) Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione perché le tariffe non superino il tasso d’inflazione programmata dell’ 1,4% (autostrade, ferrovie ecc.)
4) Definire da parte del Governo , dopo anni di controversie, il tasso applicato ai cosiddetti mutui agevolati, oggi attorno ad una media del 17% in pieno campo usurario e portarlo sotto l’8% come già applicato ai mutui ordinari. Questa manovra sgraverebbe di molte centinaia di migliaia di euro le famiglie e inoltre permetterebbe investimenti in edilizia popolare con effetti di calmieramento degli affitti
5) Bisogna inoltre accelerare le riforme in questi settori:
· nel commercio e nella distribuzione al dettaglio prevedendo spazi di vendita diretta nella filiera ortofrutticola da parte dei produttori.
· Nelle assicurazioni le cui polizze RC Auto possono essere ridotte del 26% con le proposte che l’Intesa ha fatto al Governo ed alle Commissioni Parlamentari
· Nel settore elettrico e del gas anche attraverso il potenziamento del ruolo dell’Acquirente Unico, settori in cui abbiamo tristi primati a livello europeo sulle tariffe
· Nel settore della distribuzione dei carburanti che se razionalizzato seriamente può comportare una riduzione di 5cent al litro e se inoltre allargato alla grande distribuzione, ulteriori 5 centesimi di euro.