UN 2002 di aumenti quello che si lasciano alle spalle i consumatori italiani. E un inizio 2003 che non promette niente di buono. L’Intesa dei consumatori ha deciso di riassumere tutti gli incrementi di prezzi e tariffe che hanno caratterizzato il 2002 e quelli che invece stanno avvenendo in questi primi giorni del nuovo anno.
ANNO 2002
SERV.BANCARI +52
LUCE +20
GAS +40
ABBIGLIAMENTO E CALZATURE +150
RICREAZIONE E TEMPO LIBERO +45
BEVANDE E TABACCHI +65
MOBILI E SERV. CASA +170
SANITA` E SALUTE +70
ABITAZIONE +170
SCUOLA +40
ASSIC. VEICOLI +130
TRASPORTI +80
ALBERGHI E RISTORANTI +130
CONSUMI ALIMENTARI +343
TOTALE 2002 1505 euro
GENNAIO 2003
ELETTRICITÀ +18
GAS +24
ACQUA + 10
TRASPORTI (Autostrade,mezzi pubblici,ecc.) + 71
NETTEZZA URBANA +15
CANONE RAI +3
ASSICURAZIONI AUTO +100
BANCHE +52
POSTE +5
TOTALE GENNAIO 2003 298 EURO
TOTALE 2002 + GENNAIO 2003 1803 EURO
La stangata per i consumatori italiani, tra il 2002 e l’inizio del 2003, è quindi pari a ben 1803 euro.
Una situazione questa che sta letteralmente massacrando i consumatori italiani e alla quale occorre mettere al più presto fine.
Per l’Intesa dei consumatori (ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI) occorre adottare alcune misure urgenti che verranno presentate al Ministro Marzano all’incontro previsto per metà gennaio. Misure che si possono così sintetizzare:
1) promuovere accordi con tutti gli esercenti e categorie professionali per il blocco o la diminuzione dei prezzi.
2) Abbassare l’IVA sul gas da riscaldamento dal 20% al 10% tramite decreto legge
3) Utilizzare tutti gli strumenti a disposizione perché le tariffe non superino il tasso d’inflazione programmata dell’ 1,4% (autostrade, ferrovie ecc.)
4) Definire da parte del Governo, il tasso applicato ai cosiddetti mutui agevolati, oggi attorno ad una media del 17% e quindi per legge tasso usurario e portarlo sotto l’8% come già applicato ai mutui ordinari. Questa manovra sgraverebbe di molte centinaia di migliaia di euro le famiglie e inoltre permetterebbe alle Regioni ( che oggi concorrono a quelle spese) investimenti in edilizia popolare con effetti di calmieramento degli affitti
5) Bisogna inoltre accelerare le riforme in questi settori:
– Nel commercio e nella distribuzione al dettaglio prevedendo spazi di vendita diretta da parte dei produttori.
– Nelle assicurazioni le cui polizze RC Auto possono essere ridotte del 26% con le proposte che l’Intesa ha fatto al Governo ed alle Commissioni Parlamentari
– Accelerare le riforme strutturali nel settore elettrico e del gas, settori in cui abbiamo primati negativia livello europeo sulle tariffe
– Nel settore della distribuzione dei carburanti che, se razionalizzato seriamente, può comportare una riduzione di 5cent al litro e se inoltre allargato alla grande distribuzione, ulteriori 5 centesimi di euro.
In secondo luogo, sostiene l’Intesa, occorre modificare il paniere Istat per renderlo più aderente alla realtà degli acquisti degli italiani, nonché migliorare i metodi di rilevazione dei prezzi da parte dei Comuni, migliorando di conseguenza ruoli e funzioni dell’Istituto di statistica.