Dopo la denuncia della Coldiretti sui pomodori cinesi utilizzati nelle conserve italiane arriva la denuncia del COPALCONS, l’Osservatorio del Codacons sulla pubblicità alimentare. Il Copalcons ha infatti presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Torino e di altre città italiane in cui si chiede di aprire delle indagini avvalendosi dell’azione dei Nas, attraverso ispezioni e analisi a tappeto in tutta Italia.
In particolare il Copalcons chiede di accertare se sia o meno ravvisabile, per la questione sollevata dalla Coldiretti, il reato di Frode in commercio. Per l’associazione, infatti, è ingannevole e scorretto pubblicizzare un prodotto come made in Italy, e proveniente dalle coltivazioni nostrane quando, nella realtà, lo stesso prodotto viene fabbricato utilizzando anche materia prima straniera. Il consumatore, infatti, legge nell’etichetta la provenienza italiana dei pomodori utilizzati per conserve, passate, sughi, ecc., ma inconsapevolmente compra un prodotto realizzato anche con pomodori cinesi.
Proprio per questi motivi il COPALCONS ha chiesto alle Procure di aprire indagini a campione sulle marche di conserve in commercio in Italia.
Proseguono intanto i successi del Copalcons. Altre due ditte, dopo la GRANAROLO, hanno modificato le pubblicità dei propri prodotti a seguito delle contestazione dell’osservatorio.
La prima è la Tamoil. Poche settimane fa, su molti quotidiani, compariva la pubblicità della TAMOIL, nella quale, decantando il nuovo gasolio Tamoil, utilizzando la dicitura: ?E’ GIA’ QUI? si faceva capire ai consumatori che lo stesso era già disponibile in commercio. In realtà una striminzita nota a margine di pagina informava del fatto che tale gasolio, confacente agli standards di cui al DPCM 23.11.00 n. 434. , sarebbe stato commercializzato a partire dal 2005.
In particolare le rimostranze del Copacons erano dirette al fatto che l’informativa sulla disponibilità effettiva in commercio di tale carburante, erano scritte a margine a caratteri minuscoli. La Tamoil ha preso atto delle osservazioni del Copacons e ha deciso di bloccare tale pubblicità.
L’altra ditta è la Barilla. Il Copalcons aveva contestato il messaggio presente sulle confezioni delle crostatine al cioccolato, nella quale si leggeva: ?Il sapore della tradizione . La crostatina mulino bianco nasce dall’unione di pastafrolla preparata come una volta??.
A fianco della dizione anzidetta appariva l’immagine di un mucchietto di farina con i tuorli di due uova , altre due uova intere da rompere presumibilmente e aggiungere alla farina, e il mattarello in legno ad uso manuale. Si faceva quindi credere al consumatore che potesse esserci un processo di preparazione manuale e artigianale delle stesse crostatine, oltre all’evidente sproporzione derivante dalle immagini tra quantità di uova e quantità di farina.
Dopo la contestazione del Copalcons la Barilla ha informato l’associazione della modifica effettuata sulle confezioni di crostatine. La ditta, infatti, accogliendo le richieste del COPALCONS, ha eliminato la raffigurazione del mattarello e le diciture relative alla pastafrolla, conquistando il giudizio positivo del CODACONS e dei consumatori.
Il COPALCONS che mira ad una pubblicità corretta, trasparente e veritiera per i consumatori, informa infine di aver avviato oltre 50 procedimenti analoghi nei confronti di altrettante società.