Oramai la fase di ricerca e di studio è terminata.Sono oramai pronte le cause di nullità dei contratti
stipulati con gravi infrazioni al regolamento della Consob e delle regole del TUIF. Per i Bond Cirio si tratta di una operazione di enorme scorrettezza nella vendita ai singoli sottoscrittori. Questo titolo noto per essere trattato fuori mercato e solamente rivolto a investitori istituzionali è stato venduto in maniera massiccia a semplici cittadini con un bassissimo tasso di propensione al rischio.
Per i Bond Argentini non sono state rispettate regole chiare per quanto riguarda i titoli ?non adeguati? e per la vendita in ?conflitto d’interesse?, delle banche che avevano nei propri portafogli queste obbligazioni. Banca d’Italia e Consob potevano e possono applicare leggi ed effettuare controlli preventivi in abbondanza per svolgere un ruolo decisivo a tutela del risparmio, obbligo sancito dall’art 47 della Costituzione italiana. In questa vertenza,poiché risultano evidenti mancanze di controllo, l’Intesa dei Consumatori chiamerà in giudizio gli organi di controllo per omessa vigilanza, perchè non hanno preventivamente tutelato,come era loro obbligo, centinaia di migliaia di risparmiatori da un crack annunciato di cui,data la strabordante esposizione creditizia nei confronti di Cirio,addossata agli obbligazionisti con l’emissione dei bond,erano forse consapevoli.
Mentre è inaccettabile ed ulteriormente ingannevole il piano di conversione delle obbligazioni Cirio in azioni,perché rappresenta una ulteriore trappola per i titolari dei bond,chiamati a ripianare,con futuri aumenti di capitale,l’eventuale sopravvivenza di un gruppo, al quale le banche prima hanno elargito crediti allegri con l’avallo delle autorità vigilanti e successivamente hanno scaricato i rischi sui risparmiatori emettendo obbligazioni che-come si evincono dai prospetti-erano destinate esclusivamente ad investitori istituzionali.