Ancora una volta il Ministro Tremonti si è ?dimenticato? di inserire nel DPEF il riconoscimento di un diritto dei cittadini e dei contribuenti sancito dalla legge: la restituzione del drenaggio fiscale o fiscal drag.
Se non saranno apportate le necessarie modifiche, per il terzo anno consecutivo la Finanziaria non stanzierà risorse per la restituzione delle imposte pagate in più a causa dell’inflazione. È noto infatti che la capacità di acquisto delle famiglie viene erosa non solo dall’aumento dei prezzi ma anche dalla maggiore tassazione dovuta alla crescita solo nominale dei redditi.
Secondo stime effettuate dall’Intesa dei consumatori ammontano a circa 1,5 miliardi di euro annui (corrispondenti a circa 3 mila miliardi di vecchie lire) le risorse pagate indebitamente al fisco solo per effetto dell’inflazione. Per un reddito imponibile di 20 mila euro e dato un tasso di inflazione del 2,5%, ciò corrisponde a circa 200 euro di imposte pagate in più. Questa cifra sale a circa 250 euro annui par un reddito imponibile di 25 mila euro.
L’intesa dei consumatori chiede il rispetto della legge per la restituzione del drenaggio fiscale e precisamente del Decreto legge n. 69 del 1989 (convertito in legge n. 154 del 1989, il quale prevede che qualora il tasso d’inflazione superi il 2% si provvede a restituire le imposte pagate in più e non rispondenti a incrementi reali di reddito. L’Intesa adotterà tutte le iniziative, sia di natura politica sia di natura legale per far rispettare i diritti dei contribuenti, tutelando i cittadini anche su base individuale.
Intanto l’intesa mette a disposizione, tramite internet, un modulo per la richiesta del drenaggio fiscale IRPEF per le imposte pagate a partire dal 2002. Per ottenerlo clicckare qui.