COMUNICATO STAMPA
Cronaca Milano
Martedì 1 Settembre 2020
MILANO E PISTE CICLABILI: I DUBBI DEL CODACONS SULLE INIZIATIVE DEL COMUNE DI MILANO
ALL’INDOMANI DELLE PROTESTE PER LA NUOVA CICLABILE DI VIALE MONZA, DIFESA DALL’ASSESSORE GRANELLI, L’ASSOCIAZIONE VUOLE PORRE I RIFLETTORI SU ALCUNE MANCANZE E NEGLIGENZE RIGUARDANTI LE PISTE CICLABILI MILANESI
DAL 1 GIUGNO 507 INCIDENTI CHE HANNO COINVOLTO BICICLETTE E 112 PER I MONOPATTINI ELETTRICI – L’ESPOSTO DEL CODACONS IN PROCURA
Cronaca Milano: siamo ormai tutti d’accordo che la mobilità alternativa rappresenta una necessità all’interno del nostro Paese; basta guardare i valori dell’inquinamento atmosferico cittadino e nell’area della Pianura Padana, o il traffico cittadino a Milano, spesso gravemente congestionato.
Biciclette, scooter, mobilità elettrica, monopattini, trasporto pubblico rappresentano il futuro della mobilità, così come la creazione di una città in grado di far coesistere tali mezzi, dando al contempo se,mpre meno importanza all’automobile è la vera sfida del futuro.
“L‘impegno del Comune di Milano, nel periodo posteriore al “lockdown” di puntare sulla mobilità alternativa deve essere certo visto positivamente, ma deve invece essere sottolineata in modo fortemente critico la modalità con cui ciò è stato fatto – afferma il Presidente del Codacons, Marco Donzelli – non basta decidere di voler fare una pista ciclabile e tracciare sull’asfalto con la vernice delle linee che dividano la carreggiata dalla ciclabile, tra l’altro senza alcuna delimitazione vera e propria, perché così facendo si mettono in pericolo le vite dei ciclisti e di coloro che vi transitano.
Ne sono un esempio i numeri: secondo Areu (Agenzia Regionale Emergenza Urgenza) dal primo giugno si sono verificati 507 incidenti stradali che hanno coinvolto ciclisti e 112 che hanno coinvolto monopattini, troppi davvero.
Dito puntato sulla ciclabile di Corso Buenos Aires frequentata da centinaia e migliaia di persone ogni settimana, per cui il Codacons ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica vista la pericolosità di alcuni tratti, specialmente quello in Piazza Oberdan, dove le vetture transitano pericolosamente vicine alle biciclette.
Insomma servono garanzie; si la mobilità alternativa, no alle piste ciclabile <fai-da-te>.”
Ufficio Stampa: 393/9803854