Il testo del disegno di legge originalmente preso in esame dalla Commissione Affari Costituzionali (proposta di legge n. 566, presentata il 6 giugno 2001) è sempre stato contestato dal Codacons per il tentativo semplicistico di criminalizzare l`orario di chiusura delle discoteche, senza intervenire incisivamente sulla vendita di alcolici nei locali. Ebbene, incredibile a dirsi, quel pessimo testo è stato ulteriormente peggiorato. Il risultato è che mentre prima l`orario di chiusura era alle 3,30, ormai si è ulteriormente scesi alle ore 3, mentre prima nelle ultime due ore di apertura dei locali si vietava la somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche (ossia si smetteva all`1,30) ora si scende all`ora antecedente la chiusura (ossia alle 2). Troppo basse le multe previste per chi viola questa regola: sanzione da 1.000 a 2.500 euro.
Ma il grande peggioramento è che non viene fissato un limite per i decibel. Nella prima versione almeno si prevedeva che “i suoni al di fuori della pista da ballo emessi dai diffusori acustici non possono eccedere il limite di novanta decibel“. Un limite insufficiente perché, assurdo, non valeva per le piste da ballo, ma pur sempre un limite. Le discoteche, infatti, assordano i ragazzi e questo è una possibile causa di incidenti stradali molto maggiore rispetto all`allungamento dell`orario di chiusura. E` nota la sindrome del dopo-discoteca. Nell`ultimo testo base predisposto dal relatore si prevede, invece, solo una generica, quanto inutile, diminuzione graduale del livello acustico nell`ora precedente la cessazione delle attività. Inutile per chi esce dal locale prima della chiusura e generica non avendo fissato un limite, rinviando il tutto ad un regolamento che non si sa quando avrà luce.
Si ricorda che, secondo il Libro Verde dell’Ue, i decibel sparati in eccesso, oltre ai disturbi del sonno, possono avere anche effetti di tipo psicofisiologico che possono arrivare fino a sindromi psichiatriche. L’Oms ha suggerito i seguenti limiti: 90 decibel per le discoteche (sale da ballo comprese) e 100 per i concerti dal vivo. Il legislatore non vuole considerare che i traumi da rumore dipendono non solo dal livello di intensità del suono ma anche dalla sua durata. Un suono alto ma breve può essere meno pericoloso di un suono più basso ma più prolungato. La durata dell’esposizione è un parametro importante da valutare e, quindi, determinante per le discoteche. E` opportuno ricordare che la fascia dannosa è sopra i 120 decibel ma la fascia critica è tra 90 e 110.
Per tutte queste ragioni, il Codacons chiede ai membri della Commissione Affari Costituzionali di reintrodurre il limite di 90 decibel per le discoteche e per tutti gli altri locali al chiuso e di proibire la vendita degli alcolici in qualunque fascia oraria.