Addio feste a tema, ristoranti e regali per la festa dell’8 marzo. Un cambiamento di tendenza particolarmente evidente quest’anno secondo le stime di Intesaconsumatori.
?La festa dell’8 marzo ha perso il suo carattere rituale ? sostengono ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI ? facendo venire meno quella sorta di ghettizzazione del mondo femminile che aveva caratterizzato gli anni precedenti?.
E così dalle stime delle 4 associazioni emerge una flessione delle spese per l’8 marzo compresa tra il 15 e il 20%. Le donne abbandonano le feste a tema nei locali e le cene nei ristoranti e gli uomini limitano l’acquisto dei regali, anche se reggono ancora le classiche mimose. Alla base di tale calo dei consumi vi sono due principali ragioni: l’aumento del costo della vita e la parità da tempo raggiunta dalle donne nella nostra società, che non necessita più di feste e celebrazioni.
Il tutto porterà a una spesa complessiva per gli italiani pari a circa 250 milioni di euro così suddivisa:
MIMOSE E FIORI: 25 milioni di euro
RISTORANTI E FESTE A TEMA: 100 milioni di euro
REGALI VARI: 120 milioni di euro
SMS: 5 milioni di euro
?La festa delle donne deve essere tutti i giorni ? sostiene l’Intesa ? e i nostri migliori auguri vanno soprattutto alle massaie e alle consumatrici ogni giorno alle prese con la spesa quotidiana e con la fatica di far quadrare i conti di casa sempre più neri a causa del carovita dilagante?.