Il Codacons contesta fortemente il dato sull’inflazione diffuso oggi dall’Istat che, nonostante aumenti della benzina che sfiorano il 13% e le inevitabili ricadute sui prezzi dei beni trasportati, sarebbe ferma a maggio al 2,3%.
?Si tratta ? commenta il Presidente Codacons Carlo Rienzi ? dell’ennesimo inspiegabile miracolo dell’Istat che è riuscita di nuovo a fornire un dato ottimistico ma distante dalla realtà?.
L’associazione vuole vederci chiaro sul singolare dato dell’inflazione e presenta un esposto alle Procure della Repubblica delle 13 città campione (Ancona, Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Roma, Torino, Trieste, Venezia) nel quale si chiede di accertare le rilevazioni dei prezzi svolte dai rilevatori comunali in ogni città, e se queste siano state svolte seguendo tutti i rigidi criteri fissati dall’istituto di statistica.
?Già in passato ? afferma Rienzi ? denunciammo gravi omissioni nel reperimento dei prezzi da parte dei rilevatori comunali, emersi in alcuni documenti della stessa Istat che affermava ?l`istat si scusa per il ritardo con il quale la richiesta viene formulata e si appella all`iniziativa di codesto comune e del suo ufficio di statistica per colmare a posteriori – e se necessario anche con elementi indiretti- tale esigenza [?] e ancora: …il numero minimo di quotazioni da considerare è di 5 per i beni alimentari e 3 per i beni non alimentari; nella realtà tale numero non è spesso sufficiente a garantire il requisito della rappresentatività [?] “..alcuni controlli a campione hanno rilevato che oltre il 90% delle sostituzioni di prodotto viene effettuato senza registrare alcuna variazione nell`indice (il prezzo ricostruito del mese precedente viene posto uguale al prezzo del mese corrente? Tale ipotesi non è sempre vera ed una maggiore attenzione va prestata alla stima del prezzo ricostruito?.