L’ultimo studio dell’Istituto superiore di sanità rivela che la pratica del gioco d’azzardo è passata dal 16,3% del periodo pre-pandemico, assestandosi al 9,7% durante il periodo di lockdown, per poi risalire al 18% nel periodo di restrizioni parziali.
Il gioco on line invece è passato dal 10,0% del periodo precedente la pandemia, all’8,0% nel lockdown, per salire al 13% nel periodo di restrizioni parziali.
Ma come riconoscere i sintomi della ludopatia?
Le persone affette da questa dipendenza non riescono a separarsi dal gioco se non per brevi periodi di tempo: comportamento compulsivo dettato anche dall’illusione di potersi rifare delle somme perdute. L’elevato livello di eccitazione raggiunto spinge il ludopatico a trascurare tutto ciò che lo riguarda e lo circonda: famiglia, affetti e scuola.
Solitamente sentono il bisogno di spendere somme di denaro sempre maggiori per ritornare allo stato di eccitazione precedente, perdendo la reale concezione del valore del denaro
Per il Presidente del Codacons Marco Maria Donzelli: “La ludopatia è una patologia e come tale deve essere trattata. Si richiede un intervento urgente della Provincia di Bergamo e alla Regione: ribadiamo l’importanza di campagne di sensibilizzazione per diffondere a tutti i cittadini, ma soprattutto i giovani, i gravi rischi relativi alla dipendenza della ludopatia”
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