CARO PETROLIO: CHI LI HA VISTI I PRESUNTI RIBASSI DI 2 CENTESIMI DELLA BENZINA

Mentre non si arresta la corsa del petrolio, che ieri ha sfiorato i 50 dollari al barile, riverberando suoi effetti su una lunga catena triennale di rincari dei beni di largo consumo,iniziati nell’autunno del 2001 con il pretesto dell’euro,aumenti così consistenti da far praticare alla maggior parte delle famiglie italiane il poco ambito sport (la cui disciplina non è stata ancora riconosciuta e diffusa alle Olimpiadi,ma andando di questo passo presto lo sarà, con i consumatori italiani candidati alle medaglie!), denominato del ?tiro della cinghia?,sembra sia stata diffusa la notizia,vera e propria bufala estiva,di un ribasso dei ?prezzi consigliati? dei carburanti di 2 centesimi di euro al litro !

Intesaconsumatori,che non crede alla favole estive di petrolieri mecenati, che avrebbero diminuito di 2 centesimi di euro a litro i prezzi dei carburanti, mentre nell’ultima settimana il prezzo del barile è cresciuto di 7 dollari, rileva un vero e proprio gap,sempre a svantaggio dei consumatori,sui cosiddetti ?prezzi consigliati? presenti sul sito del ministero delle Attività Produttive,che ieri fissavano 1 litro di verde a 1,158,1 euro,il gasolio da autotrazione a 0,956,3 euro,quello da riscaldamento a 931,09: i prezzi ?consigliati? è risaputo ?a spese degli automobilisti- che non sono mai ?praticati?,visto che difficilmente si riesce a trovare la verde a meno di 1,179 euro,con punte di 1,198-1,201 euro in autostrada e di 0,987 per il gasolio da autotrazione,con punte di 1 euro in autostrada.

A meno che tali fantomatiche diminuzioni di 2 centesimi di euro al litro,che nessun consumatore ha mai visto,non siano funzionali per ?calmierare? carovita ed inflazione,come è già accaduto a luglio con un prezzo dei carburanti virtualmente ribassati dello 0,2 per cento,mentre in realtà gli italiani hanno subito rincari dello 0,8 per cento rispetto a giugno,ed oltre a tale danno,sono stati costretti a patire la beffa di un’inflazione ribassata dal 2,4 al 2,3 per cento,invece di un suo aumento al 2,5 per cento se fossero stati diligentemente conteggiati tali rincari.

Intesconsumatori, che conferma il quarto sciopero della spesa e degli automobilisti per il 16 settembre 2004 per protestare contro il ?caro-prezzi?,preoccupata per la latitanza del Governo,incurante delle continue stangate inflitte ai consumatori anche per sue precise responsabilità,stimate in almeno 600 euro a famiglia al rientro dalle vacanze su benzina,gasolio da riscaldamento,luce e gas, torna a chiedere interventi urgenti sulle accise non vietati da nessun Trattato Europeo o Consiglio Ecofin,che al contrario sembra incoraggiare tagli e manovre entro una soglia di tassazione prestabilita: poiché non si può scendere sotto 359 euro di tasse ogni mille litri di verde,gli spazi di manovra sono pari a 0,200 euro a litro,portando così il prezzo da 1,179 euro a 0,979 euro.