?Parlerò anche con le banche e le assicurazioni? per un loro coinvolgimento nella politica del contenimento dei prezzi. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il premier Silvio Berlusconi, nel corso dell`incontro tra governo e autonomie locali sulla Finanziaria. Berlusconi ha ribadito che in questo ?occorre la collaborazione di tutti?.
?Per contenere i prezzi e tutelare il potere d`acquisto il governo si attiverà anche con le banche e le assicurazioni, affinché si impegnino a mantenere sotto controllo i costi delle commissioni e dei premi?. Lo ha detto il Ministro dell`economia, Domenico Siniscalco, illustrando le linee guida della finanziaria e della politica economica del governo agli enti locali.
Dopo aver aumentato virtualmente come per incanto grazie a qualche riuscito spot, il potere di acquisto delle famiglie del 2,2 per cento, il presidente Berlusconi (coadiuvato dal ministro Siniscalco) continua a fare passerella promettendo quanto finora non ha realizzato, intento com’era ad aiutare il cartello assicurativo condannato dall’Antitrust con una legge ad hoc salvacompagnie.
?Tener fermi i prezzi di fronte a una diminuzione dei consumi non è, per principio, una buona cosa perché se i consumi diminuiscono devono diminuire i prezzi. Fare accordi per bloccare i prezzi in una situazione di recessione è un favore che si fa alle aziende, non ai consumatori. La questione è molto complicata e la demagogia è molto facile. Anzi: fare passerella con queste cose e` molto facile?. (Intervista del Sindaco di Bari, dr. Emiliano, al Sole 24 ore di ieri).
Intesaconsumatori, che ha iniziato da 3 anni (settembre 2001) una dura battaglia contro la speculazione ed a difesa dei redditi falcidiati delle famiglie, con denunce, ricorsi in tribunale, presidi sotto la sede dell’Istat e ben 4 scioperi della spesa, invita ancora una volta il Governo alla concretezza: non bastano gli spot sulle reti televisive direttamente controllate per far ripartire i consumi, ci vuole un sostanzioso abbattimento di prezzi e tariffe dal 20 al 30 per cento; un aumento dei redditi; l’abolizione della legge truffa salvacompagnie; il ripristino del reato del falso in bilancio nella legge sulla tutela del risparmio; il passaggio della concorrenza bancaria da Bankitalia all’Antitrust; unita a dure sanzioni (come l’inasprimento del reato di aggiotaggio) per punire gli speculatori che si sono arricchiti sulla pelle dei consumatori e del Paese.