L’istruttoria avviata dall’Antitrust nei confronti di numerose compagnie di assicurazioni che si scambiavano informazioni inerenti prodotti assicurativi previdenziali raccolte in una banca dati fornita dalla Iama Consulting-Aequos (ma non è la stessa del cartello Rc auto ?) per determinare prezzi e condizioni contrattuali,è arrivata ad una conclusione: il cartello sulla banca dati costituisce un’intesa restrittiva della concorrenza, quindi danneggia i consumatori.
Mentre l’Isvap continua il suo lungo sonno che ha determinato danni irreversibili ai consumatori, l’Antitrust ?l’unica Autorità a 5 stelle di cui l’Italia deve andare fiera- ha chiuso un`istruttoria, avviata a seguito di due comunicazioni volontarie di intesa effettuate da Ras e Generali (anche per conto di Alleanza,Ina Vita e Generali Vita) nei confronti di numerose imprese di assicurazione attive nei mercati assicurativi vita, stabilendo che i comportamenti da esse tenuti costituiscono “un`intesa restrittiva della concorrenza“.
Il procedimento esteso ad altre imprese, già acquirenti del sistema Aequos come Banco Popolare di Verona e Novara, Capitalia, Fideuram Vita, Intesa Vita, Mediolanum Vita, Montepaschi Vita, Nationale Nederlanden Levensverzekering Maatschappij, San Paolo Imi Wealth Management e Winterthur Vita,ha stabilito che le informazioni immesse nel database Aequos, anzichè essere reperite dalla società di consulenza direttamente sul mercato (come affermato dalle parti), venivano fornite a Iama dalle imprese coinvolte e, una volta rielaborate, venivano messe a disposizione da Iama stessa alle imprese acquirenti.
Il procedimento che ha permesso di accertare che Aequos “possiede un valore aggiunto rispetto alla ricerca diretta dei dati sul mercato da parte delle singole imprese ed è destinato alle sole imprese di assicurazione; inoltre ha consentito di verificare che i consumatori non sono in grado di apprezzare le informazioni contenute nel database al fine di effettuare una debita comparazione tra prodotti assicurativi concorrenti“,ha portato a considerare l`intesa restrittiva della concorrenza, in quanto “idonea a favorire comportamenti collusivi. L`istruttoria ha scagionato la Ras.
Intesaconsumatori,che cercherà di stabilire i danni provocati agli utenti delle polizze vita da tali atteggiamenti collusivi messi in atto da compagnie bancarie ed assicurative che detengono almeno il 60 per cento del mercato,avvierà ?come per il cartello RC Auto- le più idonee iniziative finalizzate al risarcimento dei danni provocati da politiche di cartello nemiche del mercato,quindi del benessere dei consumatori che avrebbero invece il diritto di pagare polizze più eque con contratti meno vessatori i quali,come nel caso delle polizze anticalamità rese obbligatorie dal Governo per i proprietari di case,chiudono l’ombrello nel caso del bisogno escludendo proprio ?calamità e terremoti?.