Il presidente dell’Autorità per il Gas e l’energia elettrica, Alessandro Ortis, si apprende stia lavorando per contenere al massimo il rischio di aumenti sulle bollette elettriche dall’1 gennaio in conseguenza dei rincari del prezzo del petrolio registrati nei mesi scorsi. “L`Autorità – ha detto Ortis – farà il massimo sforzo per contenere i prezzi ma non c`e` dubbio che l`andamento del greggio influenza i costi di generazione. Tanto piu` che l`Italia e` fortemente dipendente dalle importazioni di idrocarburi“. Secondo il presidente dell`Authority “ci saranno riflessi sui prezzi di borsa e di mercato. Ma la misura di questi riflessi andra` valutata da qui alla fine dell`anno, tenendo conto che un contributo a contenere l`impatto verra` dai meccanismi anti rincaro che l`Autorita` sta per attivare“.
Risparmi gli sforzi il Presidente Ortis, perché è la forza dell’euro, che si è rivalutato del 30 per cento rispetto al dollaro, ad obbligare le avide compagnie petrolifere, che continuano indisturbate ad utilizzare la doppia velocità a seconda se diminuisce o aumenta il prezzo del barile, a tagliare i prezzi delle benzine e ad imporre alla stessa Autorità per l’Energia, non già ad aumentare, come paventato, le bollette elettriche tra le più alte d’Europa, ma ad una loro drastica diminuzione.
Intesaconsumatori, nel ricordare che l’Autorità per l’Energia è obbligata a valutare la forza dell’euro, che neutralizza abbondantemente il prezzo del greggio tornato sotto i 50 dollari al barile, già toccato ad agosto, attende una congrua diminuzione delle bollette elettriche di almeno il 4 per cento, con un risparmio pari a 15 euro per i consumi medi.