Secondo la legge 493/99, entro oggi scatta il pagamento dell’assicurazione obbligatoria Inail per uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni che non versino già in altro modo il contributo INAIL, diventando perciò soggetti al pagamento della quota assicurativa di 12.91 euro anche i pensionati di età inferiore ai 65 anni e gli studenti.
Per i cittadini/e con reddito inferiore a 4.648,11 ? il premio è a carico dello Stato e in questo caso è sufficiente recarsi presso una sede INAIL dove sarà possibile compilare un modulo di autocertificazione, mentre restano esclusi coloro che svolgono altra attività, a tempo pieno o a tempo parziale, che comporti l’iscrizione a forme obbligatorie di previdenza sociale.
Intesaconsumatori, che già a suo tempo aveva portato argomenti seri contro l’ennesimo balzello statale mascherato da assicurazione, rivolgendosi anche alle Procure della Repubblica per l’ipotesi di truffa, ribadisce l’iniquità di una legge che impone a chi svolge occasionalmente lavori domestici e magari percepisce un reddito molto basso, una ulteriore stangata in cambio di coperture inesistenti.
Per avere diritto ad una rendita mensile per i casi di infortunio, l’inabilità permanente deve essere pari o superiore al 33 per cento (con esclusione del caso di morte): chi si taglia una mano, o si ferisce un piede o ha una perdita parziale della vista, non ha diritto ad alcun risarcimento. Tale sproporzionate clausole di esclusione rendono obbligatorio il pagamento della polizza ma non un congruo risarcimento commisurato al danno prodotto.
Per tali ragioni oggettive, e considerando che, in base ad alcune ricerche, solo il 3% delle domande di risarcimento sarebbe stato soddisfatto, ADOC, ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI invitano il Governo ad eliminare assurde sanzioni per chi rifiuta di assicurarsi, e chiedono alla Consulta un giudizio di merito per la chiara incostituzionalità di una legge che serve solo a fare cassa, senza garantire alcun diritto proporzionale al risarcimento del danno assicurato.