Il CODACONS insieme al WWF ha chiesto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuliano Amato, al Ministro Bordon e al Ministro della Sanità di non tenere conto – oggi alla riunione del Consiglio dei Ministri – delle valutazioni tecniche fornite dal Ministro Veronesi in materia di determinazione dei limiti contro l’inquinamento elettromagnetico.
Infatti i limiti elevati consigliati da Veronesi rappresentano o il frutto di valutazioni personali del Ministro e non del Ministero o il risultato di un lavoro realizzato da alcuni ricercatori nominati con Decreto ad hoc del Ministro stesso, alcuni dei quali hanno già più volte manifestato la loro avversione al principio di precauzione e alla adozione di limiti effettivamente cautelativi. In materia di inquinamento elettromagnetico ? come hanno chiarito CODACONS e WWF – esistono diversi documenti ufficiali espressione della volontà del Parlamento riportata anche in sede comunitaria alle riunioni a Bruxelles in cui si rimarca la necessità che i valori vengano tenuti più bassi possibili indicando in 0,2 microtesla quelli per la bassa frequenza e in 3 V/m quelli per l’alta frequenza.
Invece il Ministro Veronesi ha avuto il coraggio di portare alla scorsa riunione dei Ministri limiti che vanno dai 4-agli 8 microtesla che di fatto, oggettivamente, assicurano all’ENEL la possibilità di evitare qualsiasi costoso risanamento, limiti che sarebbero stati consigliati dal suo Gruppo di Lavoro istituito con suo Decreto di cui fanno parte soggetti che più volte hanno espresso la loro avversione al principio cautelare. Peraltro tale Decreto di nomina è stato impugnato dal CODACONS dinanzi al TAR Lazio proprio per la presenza di soggetti portatori di posizioni incompatibili rispetto alla tutela della salute dei cittadini.
CODACONS e WWF inoltre hanno chiesto che non si tenga conto del principio costi-benefici nella necessaria azione di bonifica dei siti a rischio favorendo in tal modo una politica degli interessi societari più che degli interessi delle persone.