Al fine di meglio comprendere le motivazioni per cui non si passa mai dalle enunciazioni a fatti concreti sulla questione rilevantissima dei prezzi dei carburanti da parte del governo, vogliamo ricordare quanto è successo relativamente alla tassazione della benzina dal 2001 sino al 2005.
Solo per la benzina l’accisa, ovvero tassa di fabbricazione del prodotto, in cifra fissa e variabile da decreti ministeriali (sbugiardando chi sostiene che l’Europa non permetterebbe variazioni), è passata da 52 cent ad oltre 56 cent al litro. L’IVA sulla benzina, tassa variabile con una percentuale del 20% incide sia sul costo di produzione sia sulla stessa accisa ed è passata da 16 cent a 21 cent al litro.
Complessivamente, quindi, dal 2001 le tasse su un litro di benzina sono aumentate di 9 centesimi al litro.
Sapendo che i consumi di benzina ammontano a oltre 23 miliardi di litri all’anno (anche se oggi registriamo, in linea con gli altri settori, un calo di consumi importante), gli incassi per ogni centesimo in più al litro, sia da parte dei petrolieri o dei distributori o dello stesso Stato, sono pari a circa 20 milioni di euro al mese, ovvero 240 milioni di euro all’anno.
I 9 centesimi, quindi, prelevati in più dallo Stato dalle tasche dei cittadini sono quindi pari a 180 milioni di euro al mese e 2.1 miliardo di euro all’anno.
Tale cifra fa capire meglio di tutte le altre motivazioni il perché non si passa mai dalle parole ai fatti soprattutto in una situazione economico ? sociale a cui è stato portato il paese da un governo inefficiente e incapace.
Vogliamo peraltro aggiungere che l’aumento dei costi energetici ha una ricaduta immediata su i costi di trasporto, i costi di produzione delle imprese e i costi per la materia prima di trasformazione per molti prodotti di largo consumo (detersivi, plastiche di tutti i tipi, vernici, etc.).
Tutto ciò comporterà, anche per queste motivazioni, aumenti dei beni di largo consumo e forti cali competitivi delle aziende, già alle prese con una concorrenza internazionale sempre più agguerrita.