Il prezzo del barile scende di 5 euro su massimi,attestandosi oggi a 65 dollari,mentre i prezzi dei carburanti alla pompa continuano la loro escalation dissanguando i bilanci famigliari e la competitività delle imprese.
A quando l’intervento del Governo parolaio,che da 4 anni promette di intervenire per calmierare prezzi fuori controllo che fanno incamerare 1,2 miliardi di euro in più sui rincari,ma soprattutto quando saranno varate misure legislative che blocchino la doppia velocità degli aumenti (lepri o tartarughe), secondo il libero arbitrio di compagnie petrolifere che continuano a speculare sulle oscillazioni dei prezzi,come è comprovato dai floridi bilanci ?
Intesaconsumatori (Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori) interpretando il disagio di milioni di famiglie strozzate dalle speculazioni ulteriori dell’ottava sorella,lo Stato, che ha incamerato ben 4,2 milairdi di euro di surplus fiscale speculativo,dicono basta alla presa in giro di un governo che da 4 anni, continua ad istituire pletoriche commissioni di studio ministeriali,che portano al nulla.