Che il Governo della riforma del risparmio se ne fregasse era noto, visto che sono passati 3 anni dal caso Cirio e 2 da quello Parmalat senza che venisse approvata. Il caso Fazio ha costretto il Governo a prendere in esame la questione. Il rischio ora, non più pressati dalla vicenda francamente imbarazzante delle dimissioni, è che il Governo allunghi i tempi di approvazione, o, ancora peggio, annacqui la già debole riforma. In tal senso, l`annuncio di oggi di Berlusconi, secondo il quale non è previsto un cambiamento nel criterio di nomina del Governatore, è decisamente preoccupante. Se la scelta spettasse sempre al Consiglio Superiore della Banca d`Italia, è evidente che ci troveremmo di fronte ad un banchiere che controlla altri banchieri. Quale garanzia di terzietà avrebbe il consumatore? Chi risponde, poi, di fronte al cittadino dell`eventuale nomina sbagliata? Il Consiglio Superiore che lo ha indicato e nominato, o il Governo che deve promuovere il decreto del PdR per la formale approvazione?
Sarebbe giusto ? conclude il Codacons ? permettere agli utenti e ai risparmiatori di partecipare alla nomina del successore di Fazio, attraverso l’audizione del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti (CNCU) che potrebbe dare la propria preferenza scegliendo nella rosa dei nomi dei possibili candidati.