La sfida finale per lo scudetto si avvicina ed aumenta l’agitazione dei tifosi romanisti.
Domenica scorsa sono stati installati dei maxischermi a P.zza San Giovanni a Roma, per consentire ai tifosi di seguire in diretta la partita, ma l’organizzazione è stata insufficiente e si è rischiata una vera ?strage?. Infatti oltre 200.000 persone si sono ritrovate in uno spazio ristretto, con un caldo infernale, di fronte a dei maxischermi che, per la loro dimensione e per il loro posizionamento, ostacolavano, in caso di necessità, un normale sfollamento della piazza. E’ stata messa così a repentaglio l’incolumità dei ragazzi accorsi all’evento che, come si sa, in determinate condizioni emotive come la vittoria di uno scudetto o la perdita dello stesso da parte della squadra del cuore, perdono il senso della ragione e come in preda ad un raptus costituiscono una massa che travolge tutto e tutti. Lo dimostrano i fatti incresciosi verificatisi all’estero e che hanno portato alla morte di molti ragazzi. Vi è quindi un rischio reale per la sicurezza dei tifosi, e per questo motivo il CODACONS diffida l’amministrazione capitolina a non organizzare una seconda manifestazione di piazza con maxischermi senza aver prima predisposto delle vie di fuga più agevoli, perché stavolta la partita sarà decisiva per il campionato e le reazioni del tifo sono, come è noto, incontrollabili.
Il CODACONS, inoltre, invita le Autorità competenti ad emettere sanzioni più pesanti nei confronti dei tifosi che compiono atti vandalici (come quelli visti a Napoli e a Roma domenica scorsa), prevedendo la squalifica dei campi da gioco per periodi di tempo prolungati (ad esempio 6 mesi), e non per una giornata, come avviene adesso. Non permettere per un giorno alla tifoseria vandalica di assistere alla partita di calcio non ci sembra sinceramente una misura efficace per debellare comportamenti sbagliati e dannosi per la scoietà. Dovrebbero essere anche i tifosi stessi, con coscienza e responsabilità, ad allontanare chi si definisce tifoso, ma in realtà è solo un vandalo in cerca di sfogo.