Dopo la denuncia del CODACONS di poche settimane fa l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato ha aperto un’istruttoria nei confronti delle compagnie petrolifere.
L’associazione, infatti, aveva presentato un esposto all’Antitrust per il problema del caro-benzina. Nell’esposto dell’associazione si evidenziava in maniera chiara come gli aumenti fossero stati uguali per tutti le compagnie, e come questi si fossero verificati con la stessa frequenza. In poche parole in un determinato giorno tutte le compagnie aumentavano i prezzi dei carburanti nella stessa misura. E’ chiaro che un tale comportamento è altamente lesivo della libera concorrenza, e fa facilmente presupporre che sia stato attuato un ulteriore cartello tra le compagnie petrolifere a danno dei consumatori. Il CODACONS ricorda che già le compagnie furono multate per aver attuato un cartello anti-concorrenza. E proprio tale provvedimento recitava: ?L`Autorità ha deliberato?che le società aderenti a Unione petrolifera?hanno posto in essere una complessa intesa orizzontale, in violazione dell`art. 2, comma 2, della legge n. 287/90. L`intesa ha preso la forma di una pratica concordata tra imprese concorrenti che ha trovato compiuta attuazione, per il tramite degli accordi interprofessionali, negli “accordi colore“ che ciascuna società sottoscrive con le organizzazioni dei gestori“. E ancora si legge: ?La decisione dell`Autorità chiarisce che non è la contrattazione collettiva in quanto tale che rileva per il diritto della concorrenza, ma l`idoneità di particolari contenuti della stessa a influenzare ingiustificatamente e restrittivamente le condizioni del mercato dei beni e servizi finali?.Il coordinamento orizzontale tra le società petrolifere, a partire dai primi mesi del 1994, ha avuto come scopo di non far perdere alle società petrolifere il controllo sul prezzo finale dei carburanti, in vista della liberalizzazione di tale prezzo e del potere riconosciuto al gestore di fissarlo. L`accertato coordinamento tra le società petrolifere ha quindi rappresentato un decisivo strumento per realizzare un obiettivo comune a tutte le imprese: l`inibizione di comportamenti autonomi di prezzo dei gestori?.
Qualora l’Autorità accertasse il presunto cartello,il CODACONS chiede di irrogare una sanzione questa volta di 10.000 miliardi a carico delle compagnie, infliggendo così una punizione record. Non solo. L’Autorità Antitrust deve indicare al Governo le misure normative da attuare per spezzare i cartelli anticoncorrenziali.
Si attendono ora i risultati dell’istruttoria, che potrebbero portare ad un provvedimento esemplare e senza precedenti.