Alle 14:25, al numero dell’ufficio stampa del CODACONS, è arrivata la telefonata di un ragazzo che oggi ha sostenuto la seconda prova scritta dell’esame di maturità. Il ragazzo, che dice di chiamarsi Mario, ha affrontato l’esame in un liceo classico di Roma (non ha voluto specificare l’istituto) e ci ha raccontato dettagliatamente come ha fregato l’esame. ?Alle 9:28 la commissione ci ha sequestrato i telefonini e ha dettato il titolo della prova, una versione di Epitteto. Alle 9:15, prima dell’inizio della prova, sono andato al bagno, e ho ricevuto la chiamata di mio cugino che, stando a casa, ha visto sul sito internet di Kataweb (alle ore 9:13 ndr) il titolo della prova, e tramite il cellulare mi ha mandato in tempo reale una serie di sms con la traduzione delle parti più complicate della versione. Il resto è stato un gioco da ragazzi??.
Questa telefonata è avvenuta effettivamente, ma anche se fosse stata immaginata non cambia la sostanza delle cose: la prova deve essere ripetuta!
Per la seconda volta in due giorni sono state infatti violate le regole che vietano di far trapelare i titoli delle prove prima dell’annuncio ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione. Chissà quanti altri ragazzi, come Mario, hanno avuto la possibilità di sapere prima dell’inizio dell’esame il titolo della prova?
Per questo il CODACONS, assieme all’Associazione per i diritti civili nella scuola, ha deciso di intervenire presentando una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma contro i Pubblici Ufficiali responsabili della violazione del segreto d’ufficio. Nell’esposto del CODACONS si legge: ?Pare essersi verificata una serie di gravissime violazioni di legge. Importanti responsabilità inerenti le funzioni di controllo, pare non siano state scrupolosamente rispettate e un pericoloso uso delle reti internet. La nota delicatezza delle procedura di svolgimento di esami e concorsi pubblici, è minuziosamente disciplinata dalla legge. La divulgazione è per legge subordinata all’annuncio ufficiale del Ministero della Pubblica Istruzione, che a sua volta è per legge, previsto dopo il trascorre di almeno tre ore dall’apertura delle buste sigillate. La gravità è evidente nei fatti: la notoria differenza, tra le diverse scuole italiane del momento di inizio delle procedure di esame e di controllo degli studenti, in concorso con la pubblicazione in internet delle tracce, ha reso possibile la comunicazione via sms e fax sui telefonini web (oramai diffusissimi) delle tracce e dello svolgimento (tratte dai siti che li pubblicavano), agli studenti delle scuole dove ancora non era avvenuto il sequestro dei telefoni mobili e dove ancora non era iniziata addirittura la dettatura, i quali hanno potuto copiare prima ancora di dover consegnare il telefonino alla commissione d’esame?.