Un lungo elenco di situazioni e settori caratterizzati da carenza di
concorrenza tra operatori, finito sul tavolo dell’Antitrust, attraverso
un esposto presentato dal Codacons.
Mancanza di concorrenza che si
traduce in un maggior esborso per le famiglie a causa delle
ripercussioni su prezzi, tariffe e bollette varie. ?Nonostante il
recente Decreto Bersani sulle liberalizzazioni ? spiega Carlo Rienzi,
Presidente Codacons – da diverse settimane è in atto un diffuso,
arbitrario ed illecito tentativo di aggirare le norme ormai imperative
contenute nella legge, con il malcelato obiettivo di mantenere le
odiose posizioni di rendita degli ordini professionali e le
concentrazioni dei servizi nelle mani dei (pochi) poteri forti. Per
questo proponiamo al Governo l’istituzione di un ufficio di
coordinamento tra i vari ministeri, finalizzato ad avviare iniziative a
favore della concorrenza. Ufficio alla cui guida vedremmo bene la
giornalista Milena Gabanelli di Report?.
Ecco nel dettaglio lo studio sulla concorrenza realizzato dal Codacons
e presentato all’Antitrust.
- Farmacie
Il decreto Bersani consente di vendere nei supermercati prodotti
parafarmaceutici, farmaci da banco e da automedicazione. Tuttavia
numerose segnalazioni provenienti dagli esercenti l’attività di vendita
di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici evidenziano il tentativo
evidente, da parte delle aziende farmaceutiche, di impedire la
realizzazione degli effetti perseguiti dalla recente legge Bersani.
Diversi distributori intermedi, infatti, attraverso giustificazioni
“fantasiose“ ed attestazioni di fedeltà al canale farmacia stanno
negando o rinviando la fornitura di farmaci.
- Assicurazioni
Il Decreto Bersani in materia sopprime l`esclusiva dell`agente di
assicurazioni (che diventa plurimandatario) e consente al consumatore
di scegliere fra varie proposte di diverse compagnie e intermediari. Le
Assicurazioni hanno fortemente criticato il decreto, mancando di
considerare la sempre promessa ma mai effettuata diminuzione delle
tariffe, nonostante una diminuita sinistrosità anche per effetto di
significativi provvedimenti legislativi, quali il nuovo sistema di
patente a punti e l’obbligo del casco sulle 2 ruote. Negli ultimi 2
anni si è abbattuta una vera stangata sulle tasche degli automobilisti,
con i costi dell’assicurazione ?Responsabilità civile? che hanno subito
aumenti record fino al 59%.
Il problema della mancanza di concorrenza tra le assicurazioni auto in
Italia è dovuto anche all’assenza della figura del broker, colui, cioè,
che propone al cliente i vari prodotti tra cui è possibile scegliere,
spezzando la figura dell’agente monomandatario.
Teoricamente il Decreto Bersani va proprio in tale direzione anche se
è indispensabile approfondire la reale adesione delle Compagnie
assicurative alle nuove regole di concorrenza.
- Banche
Dove il Decreto Bersani prevede il diritto dei correntisti a chiudere
il conto senza spese di chiusura o l`applicazione di penalità, l`Abi
?suggerisce? che alcune tipologie come le spese per il trasferimento
titoli non debbano considerarsi spese di chiusura. Al fine di
individuare dove si annida un deficit di concorrenza nel sistema
bancario italiano occorre l’analisi di quegli aspetti di organizzazione
del settore che, influenzando le interrelazioni tra le banche,
favoriscono comportamenti collusivi o l’offerta di prodotti bancari
assai scadenti e a redditività zero, come le diffusissime unit-linked.
- Telefonia
In Italia il prezzo di terminazione (cioè l’introito dell’operatore
fisso sulle chiamate fisso-mobile) praticato dagli operatori
alternativi è più alto di quello applicabile da Telecom Italia: 1,54
euro cent al minuto contro 0,41 euro cent al minuto. Tale divario tra
operatori alternativi e monopolista è il più alto d’Europa. Oggi l’
utente si vede sostanzialmente preclusa la strada verso operatori
alternativi, diversi da Telecom, con conseguenti aggravi di costi e di
efficienza per i consumatori, così da rendere necessario un costante
monitoraggio delle tariffe, con l’obiettivo di una progressiva
diminuzione.
- Trasporto aereo (Roma-Milano)
Chiunque desideri viaggiare in aereo, per lavoro o per motivi
personali, tra Milano Linate e Roma, troverà solo l’offerta di 2
compagnie aeree: Alitalia ed AirOne. Avrà un’ampia scelta di voli, in
qualsiasi ora ma, molto probabilmente, una scarsissima offerta di
tariffe promozionali; i prezzi saranno mediamente simili a quelli di un
volo intercontinentale della durata di oltre 8 ore.
Appare evidente come un miglioramento delle condizioni di concorrenza
nel più importante collegamento di trasporto aereo europeo potrebbe
certamente contribuire, senza sacrifici per i cittadini e per le
imprese, a favorire la ripresa economica del Paese.
- Ortofrutta
La frutta e la verdura si allontanano sempre di più dalle nostre
tavole. I prezzi troppo alti e l’etichetta d’origine poco chiara sono
alcuni dei motivi dell’inarrestabile crollo. Non secondario, poi, il
problema dell’invasione (soprattutto dalla Spagna) di prodotti
stranieri, davanti ai quali gli italiani mostrano molta diffidenza. Ad
incidere pesantemente sul prezzo di frutta e verdura sono le fasi del
percorso della filiera (ingrosso, dettaglio), con i ?gonfiati? costi di
trasporto, logistici, degli imballaggi e i relativi ricavi dei vari
operatori. Sono elementi che confermano tutte le inefficienze e i
comportamenti speculativi che si registrano nella filiera che, nel caso
specifico dell’ortofrutta, è sempre più lunga e complicata. Altri due
elementi che hanno pesato sul calo dei consumi di ortofrutta sono la
poca chiarezza dell’origine del prodotto e il fatto che la pur
legittima concorrenza degli altri Paesi ha aumentato le importazioni,
senza che le esportazioni compensassero a sufficienza l’import dei
prodotti dall’estero.
- Libri di testo
Secondo alcune stime, la spesa media annua dei libri di testo (a
studente) oscilla tra i 290 e i 700? a seconda dell’indirizzo di
studio. Una cifra pressoché esorbitante per le famiglie italiane.
Inoltre la differenziazione eccessiva dei testi scolastici, che
consente di adottare testi diversi anche per classi parallele dello
stesso corso, favorisce gli aumenti, spesso consentendo un eccessiva
confidenzialità tra docenti ed agenti librari, anche in senso
anticoncorrenziale.
- Affitti
Uno studio diffuso dal Sole 24 Ore (maggio 2006) dimostra come negli
ultimi 12 anni in Italia il livello degli affitti sia cresciuto
enormemente, portando il paese ai vertici europei del caro-affitto.
Tra
i gravi rischi nel settore, c’è quello di favorire tendenze speculative
nel mercato immobiliare, già verificatesi in passato, mentre i problemi
più gravi restano irrisolti: il ?ricatto? all’inquilino della ?finita
locazione?, le richieste di anticipi per la durata del contratto, i
contratti capestro (comodato, uso foresterie, ecc.).
- Avvocati
In materia di professioni il Decreto Bersani introduce, tra le novità
di maggiore rilievo, l’abolizione delle tariffe minime e del divieto
?anche parziale, di svolgere pubblicità informativa circa i titoli e le
specializzazioni professionali, le caratteristiche del servizio
offerto, ecc. Assai discutibile appare la forte resistenza del
Consiglio nazionale Forense, organismo di rappresentanza istituzionale
dell’avvocatura. In particolare la circolare n°22 C 2006 del Consiglio
Nazionale Forense assume toni velatamente intimidatori. In primo luogo
viene sottolineato, con enfasi inusuale, che le modifiche introdotte
dalla ?Bersani? ?non si produrranno sul codice deontologico se non a
decorrere dal 1 gennaio 2007? e che ??gli accordi tra il professionista
e il cliente sono validi e producono effetti ai fini civilistici, ma
dal punto di vista deontologico sono assoggettati al codice forense
vigente fino al 1 gennaio 2007?. Con la conseguenza che uno stesso
comportamento – consentito dalla ?Bersani?- è tuttavia sanzionabile in
via disciplinare, sembra ?avvertire? l’intera categoria di avvocati
(composta da circa 130.000 professionisti) sotto l’incombenza di
sanzioni disciplinari.