Con la tragedia avvenuta ieri all`Idroscalo di Milano, dove hanno trovato la morte due cuginetti, si è aperta la polemica sulla non sicurezza di quello che è considerato il “mare“ dei milanesi.
Eppure, denuncia il Codacons, la Lombardia dovrebbe preoccuparsi molto di più della situazione dei suoi fiumi, dove c`è un triste primato di morti. Nel 2002, l`anno forse più tragico, ci furono ben 12 vittime. Per una Regione che non ha il mare si tratta di un dato decisamente preoccupante.
“L`idroscalo è paradossalmente uno dei posti più sorvegliati. Ogni anno, con l`arrivo dei primi caldi, sul Ticino e sull`Oglio si verificano delle tragedie. Da anni il Codacons chiede che su questi fiumi particolarmente insidiosi la balneazione sia proibita del tutto. Eppure nemmeno dove esistono già dei divieti questi vengono fatti rispettare“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.
“Pur di favorire il turismo domenicale le autorità locali spesso chiudono un occhio e lasciano fare bagni vietati. A nulla servono i bollettini di guerra che segnalano i morti“ ha concluso Donzelli.
Senza contare, inoltre, che le statistiche in Italia sottostimano il fenomeno. Infatti i casi di semiannegamento, lo stadio immediatamente precedente l`annegamento, che si ha quando la vittima viene tratta in salvo prima che smetta di respirare, pur essendo frequentissimi non vengono neppure denunciati.