È il 6 febbraio 2007 quando, per la prima volta nella vicenda del Dal Molin, compare la parola “ricorso“. A pronunciarla è Giancarlo Albera, portavoce del Coordinamento dei comitati: “Stiamo valutando un ricorso al Tar“. Mentre al presidio affilano le armi di “guerra“, il coordinamento organizza la battaglia tutta legale, fatta di pazienza certosina e di carte bollate. Trascinati dal Codacons nazionale, gruppi e associazioni che si battono contro la costruzione della Ederle 2 all`aeroporto di Vicenza fanno quadrato intorno a una doppia strategia legale: un ricorso al Tar del Veneto contro il via libera del governo Prodi alla base Usa e una raffica di denunce penali per omissione d`atti d`ufficio che mettono nel mirino nomi altisonanti come il premier Romano Prodi, i ministri Massimo D`Alema, Giuliano Amato e Alfonso Pecoraro Scanio, nonché il governatore veneto Giancarlo Galan. La causa non ha precedenti in Italia: è la prima sfida davanti ad un giudice sul caso dal Molin. [FIRMA]SETTEMBRE 2007. Si svolge la prima di una serie di udienze e si parte subito con un giallo. In una nota diramata al termine dell`udienza, l`associazione dei consumatori segnala come l`avvocato dello Stato Daniela Salmini abbia dichiarato che “il presidente del Consiglio dei ministri non ha rilasciato alcun nulla osta a favore della costruzione del nuovo insediamento americano: “Non risulta l`adozione da parte del presidente del Consiglio dei ministri di un nulla osta o di un provvedimento di analogo contenuto“. Il Codacons non esita a bollare l`episodio come una “clamorosa svolta“. E il commissario governativo Paolo Costa dice: “Il ricorso del Codacons al Tar ha complicato le cose, ha irrigidito la procedura. Come dire: qualsiasi cosa dirò, può essere usata in giudizio“. APRILE 2008. Nuova udienza davanti al Tar: il ministro della Difesa Arturo Parisi chiede attraverso l`Avvocatura dello Stato che sia il nuovo governo Berlusconi ad avere tempo per decidere sulla questione. Nuovo rinvio. I giudici firmano un`ordinanza per indurre il ministero della Difesa a mettere a disposizione le carte. L`avvocato del Codacons parla di “scaricabarile del ministero della Difesa che ha passato la palla al nuovo Governo“. MAGGIO 2008. Dopo l`ordine del Tar, Codacons e comitati possono visionare alcune carte che risultano ancora incomplete. E il nulla osta del governo Prodi non c`è: il quadro si sta riempendo con enorme difficoltà . Il ritornello è sempre lo stesso. Giancarlo Albera lo ripete di continuo: “Difficoltà ad avere tutti gli incartamenti“. Gli atti che riguardano l`affaire Dal Molin vengono depositati al Tar nel corso di 38 date diverse. Istanze, motivi aggiunti, documenti, atti, produzione spontanee, memorie, note, originali. Un puzzle che si riempie con grande fatica. 20 GIUGNO 2008. Dopo che davanti al Tar hanno depositato montagne di documenti sia il Codacons sia il Governo che la Regione (che si sono costituiti in giudizio), ecco il deposito dell`ordinanza. Il Tar del Veneto accoglie la richiesta di sospensiva contenuta nel ricorso del Codacons e dei comitati cittadini: “Appare opportuno sospendere l`efficacia dei provvedimenti impugnati, inibendo nei confronti di chicchessia l`inizio di ogni attività “.