Il Tar del Veneto ha sospeso l`ampliamento della base Usa di Vicenza, ribattezzata Ederle 2 e prevista come collocazione nelle adiacenze dell`aeroporto militare vicentino Dal Molin. E` però solo un round di una vicenda complessa che non finisce con questa ordinanza. I giudici del tribunale amministrativo hanno osservato nel testo che “nessuna traccia documentale di supporto“ è stata rinvenuta nell`atto di consenso presentato dal nostro Governo a quello degli Stati Uniti d`America. E` STATO COSÃŒ accolto il ricorso presentato nel settembre 2007, con aggiunte successive, dal Codacons del Veneto e dall`Ecoistituto Alex Langer di Mestre. Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, è questa “una vittoria di tutti i cittadini“, mentre Michele Boato dell`istituto Langer dice che “Davide ha fermato Golia“. Galvanizzato dal responso anche il sindaco di Vicenza, la città che ospita la base americana. Achille Variati (Pd), sostiene che “non si poteva continuare con la logica tipica dei segreti militari, ignorando la voce dei cittadini“. Variati ha riassunto le altre motivazioni del Tar rilevando che “il bando di gara non avrebbe rispettato le normative italiane ed europee, il progetto alternativo promosso dal commissario straordinario Paolo Costa non risulta agli atti“. Non è chiaro, inoltre ? rileva Variati ? “su cosa si sarebbe espressa la Regione, è notevole l`impatto ambientale sul traffico, sull`inquinamento e sulle falde acquifere, rispetto al quale si esprime preoccupazione, mancando del tutto la documentazione necessaria“. NO COMMENT del commissario straordinario per il progetto della base, Paolo Costa, autore di un piano alternativo. L`amministrazione comunale invece annuncia l`intenzione di promuovere a ottobre un referendum: il Tar, infatti, ha sottolineato che “manca ogni riscontro di avvenuta consultazione della popolazione interessata“. Galvanizzato dalla battuta d`arresto imposta dai giudici, il “fronte del No“ si concede dichiarazioni entusiastiche: “Finalmente ? dice Cinzia Bottone, leader dei comitati No Dal Molin ? giustizia è stata fatta“. Mentre il Presidio Permanente contro il Dal Molin dice che la sentenza difende la legalità più volte calpestata.