Mare salato, i rincari cominciano a svuotare gli stabilimenti per riversare bagnanti sulle spiagge libere. Dove il rispetto delle regole e la disponibilità di parcheggio diventano esigenze sempre più stringenti. Oscilla tra il 10 ed il 13 per cento la “stangata“ sotto l`ombrellone. Lo indica l`Osservatorio Nazionale Federconsumatori che ha messo sotto la lente d`ingrandimento le tariffe praticate negli impianti privati. “In un periodo di crisi economica sintetizzano alla Federconsumatori lo stabilimento balneare diventa un lusso riservato a pochi. Si calcola infatti che, mediamente, una famiglia composta da quattro persone, per una giornata trascorsa in uno stabilimento balneare di media categoria, escluso il pranzo, spende come minimo 61,00 euro includendo in questa somma due lettini, l`ombrellone, la cabina, una bottiglia d`acqua ed il parcheggio“. E il Codacons (consorzio tra associazioni di consumatori), tramite il suo sportello vacanze “Telefono Rosso“, ha calcolato che per una giornata al mare rispetto all`estate 2007 si spende fino a 18 euro in più. Benzina, ovviamente esclusa, altrimenti il prezzo lieviterebbe di parecchio. L`effetto rincari sta svuotando gli stabilimenti balneari della costa romana. Al punto che la Fiba-Confesercenti, prendendo a pretesto la partenza di stagione disastrosa sotto il profilo meteo, ha già avanzato la richiesta di riconoscimento di stato di calamità naturale. “Ormai si lavora solo il sabato e la domenica ammette Fabrizio Fumagalli, presidente regionale del sindacato balneari Sib ma respingiamo il ragionamento che dipenda dalla crescita dei prezzi. Gli aumenti sono avvenuti a macchia di leopardo ed in linea con l`inflazione“. “Nei giorni feriali le nostre spiagge si svuotano concorda Ruggero Barbadoro della Fiba-Confesercenti Purtroppo qualcuno è stato costretto ad aumentare per disperazione: l`incremento dei canoni concessori lo sta mettendo fuori mercato“. Il trend di crescita delle spiagge libere è esponenziale. L`accesso alla battigia senza pagare “dazio“ è il catalizzatore principale anche se non mancano motivi di insoddifazione. “Ci vorrebbe più controllo su chi schiamazza, gioca a pallone e a racchettoni sul bagnasciuga“ osserva Claudia Carucci, 28 anni, da Fiano Romano, frequentatrice dell`arenile di largo dei Canotti a Ostia. “I servizi sono buoni le fa eco Natascia Delfino, 34 anni dell`Infernetto Peccato per la scarsa pulizia dei bagni e per la spesa che ormai supera le dodici euro a persona al giorno tra caffè, lettino, ombrellone e acqua minerale“. “Non accettiamo il principio di dover pagare per scendere al mare e, in più, amiamo la natura che qui sembra somigliare a un pezzo di Paradiso“ sintetizza la sua scelta Andrea Piras, fisioterapista da Ciampino, con moglie e due figli al “Mediterranea“ di Capocotta. “L`unico inconveniente è dover partire da casa alle sette del mattino“ aggiunge. Eh già , perché le spiagge libere raramente sono dotate di adeguati parcheggi. “O paghi cinque euro per la sosta nei pochi spazi privati oppure fai un paio di chilometri a piedi“ raccontano Salvatore e Laura, professori di educazione fisica, habituèe del Villaggio dei Pescatori di Fregene. “Quando con mio figlio veniamo a Castelporziano ci alziamo alle 6,00: se organizzassero meglio i parcheggi questo strazio ce lo risparmieremmo“ concorda dal Tiburtino Ivonne D`Onofrio, 35 anni, impiegata in studio legale. “Certo, qui il mare è quello che è ma i bambini si trovano bene, perché c`è un angolo della spiaggia attrezzato per loro“ conclude Barbara Tomassetti, avvocato, dal Buena Onda di Tor San Lorenzo.