Lotta a tutto campo contro i cartelli e nessuna marcia indietro sulle liberalizzazioni. Continua vigilanza sul comparto dei carburanti. Banche e assicurazioni nel mirino. Sono i messaggi che arrivano dalla relazione annuale dell`Antitrust presentata al Parlamento dal presidente Antonio Catricalà . Banche sotto accusa Nessuno sconto sulle intese che restringono la concorrenza, perché “i cartelli non sono peccati veniali, ma gravi misfatti contro la società che corrompono la libera competizione sul mercato“. E diventano “particolarmente odiosi“ quando colpiscono beni di prima necessità , come il pane. Non a caso negli Usa sono considerati “crimini e puniti con la prigione“. Alle banche Catricalà chiede di abolire la commissione di massimo scoperto, “una prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese“. Ma vanno sciolti anche gli intrecci di ruolo che riguardano le società quotate: il 45% di queste ha fra i propri soci imprese concorrenti mentre l`80% vede nei propri cda persone presenti contemporaneamente negli organi di gestione dei competitori o concorrenti. E i mutui: le procedure aperte sulla mancata portabilità sono arrivate a 23, perché “molte banche si sono ostinatamente attardate in una prassi elusiva della legge“. “Armi più affilate“ Per questo Catricalà chiede per l`Antitrust armi più affilate di quelle a disposizione, con la possibilità , per esempio, di poter “sanzionare le singole imprese quando l`intesa collusiva è frutto di una delibera dell`associazione di cui fanno parte“. Occorre anche “migliorare la disciplina dei programmi di clemenza a favore di chi collabora“, denunciando un cartello di cui ha fatto parte, per esempio riducendone la responsabilità civile. Arriva anche un monito sulle liberalizzazioni: rinunciarvi “sarebbe un errore imperdonabile“, sottolinea Catricalà . “Soprattutto per l`Italia, che non gode di materie prime e di autonome risorse, una politica di chiusura sarebbe disastrosa, spiega il Garante, che esprime “un primo giudizio di segno positivo“ per le misure varate dal Governo e si augura “una veloce definitiva approvazione“. Plaudono i consumatori Parole che hanno trovato l`appoggio delle associazioni dei consumatori: se l`intervento di Catricalà è “condivisibile“ per Adusbef e Federconsumatori, Cittadinanzattiva lo trova “magistrale“, mentre per il Codacons si tratta di “una voce che urla nel deserto e chiede aiuto, ma che nessuno ascolta“. Sulla class action, il rinvio al 1° gennaio 2009 ? sempre per Catricalà ? “rischia di disattendere le speranze di migliaia di persone che chiedono tutela in tempi brevi“, ma questi sei mesi devono essere usati per migliorare il provvedimento. Sul fronte delle assicurazioni, il presidente dell`Antitrust auspica “l`applicazione di un sistema di brokeraggio analogo a quello inglese. I broker sceglierebbero per i clienti le migliori offerte e le commissioni sarebbero ben evidenziate“. Infine l`Antitrust vigilerà “con rigore“ per i prossimi 5 anni sull`attuazione degli impegni presi dai petrolieri per l`apertura della rete di distribuzione.