ROMA I prezzi delle polizze rc auto sono diminuiti. Con un ritmo addirittura a due cifre negli ultimi tre anni, considerandoli al netto dell`inflazione. E chi sostiene il contrario “è fuori da ogni logica“. Il presidente dell`Ania, Fabio Cerchiai, mette i “puntini sulle i“ nello spinoso tema del costo delle assicurazioni e non esita ad attaccare le associazioni dei consumatori che, quando parlano di aumenti vertiginosi dei costi, fanno “affermazioni chiaramente in contrasto con la realtà “. In realtà , secondo Cerchiai, il calo c`è stato eccome: -1,5% nel 2005; -0,8% nel 2006; -2,7% nel 2007. In termini reali il prezzo è sceso nel triennio di circa l`11%. Basta distinguere tra tariffe di listino e prezzi scontati e guardare agli incassi delle compagnie, diminuiti nell`rc auto dell`1%, per accorgersi che la spesa degli automobilisti per l`assicurazione è diminuita. “Le affermazioni secondo cui le compagnie, con la rc auto, realizzerebbero utili da capogiro – attacca – sono demagogiche e non suffragate da contenuto economico“. Secondo il Codacons, nel 2007 si è registrato un aumento medio delle tariffe pari al 5%, mentre per la Federconsumatori dal 1996 ad oggi l`impennata è stata addirittura del 145%. I consumatori chiedono quindi compatti un calo sostanzioso dei premi. Anche l`Isvap chiede uno sforzo in più. E intanto il governo apre alla possibilità di modificare le norme sul Tfr, per poter garantire ai lavoratori la possibilità di tornare sui propri passi dopo la prima scelta sul conferimento del trattamento di fine rapporto. La scelta irreversibile può infatti spaventare e frenare il decollo della previdenza complementare che, secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, mostra risultati di adesione ancora “modesti“. Di fronte alla platea dell`assemblea Ania, il ministro ha così accolto la richiesta degli assicuratori di riconoscere “il diritto di ripensamento“ ai lavoratori, unica strada, secondo il presidente dell`associazione delle compagnie, Fabio Cerchiai, per ridurre “la riluttanza“ a devolvere il tfr. Nonostante l`aumento del numero di iscritti alla previdenza complementare (nel 2007 del 43%), secondo Cerchiai, siamo “ancora lontani da livelli di adesione e di contribuzione che consentano di garantire un reddito adeguato a chi andrà in pensione nei prossimi decenni“. Parole sottoscritte da Sacconi: “Entro certi limiti penso che la reversibilità del Tfr possa essere riconosciuta“ per incoraggiare i molti lavoratori (il 75%) che fino ad ora hanno deciso di mantenere il Tfr nell`impresa a compiere una scelta in favore della previdenza complementare. Ma il ministro pensa anche ad aprire un confronto con le parti sociali sulla portabilità del contributo del datore di lavoro.