Nella giornata di venerdì un agenzia dell`AdnKronos registrava un duro attacco del presidente del Codacons, Carlo Rienzi: “I negozianti devono dire addio alla stupidità dei saldi imprigionati in due periodi dell`anno e devono accettare una liberalizzazione totale, lasciando libertà ai singoli esercenti di scegliere quando e come scontare la propria merce, in qualsiasi periodo dell`anno“. Al centro commerciale “I Petali“ la proposta divide i negozianti. Giovanna Guida spiega: “La crisi dei consumi qui non è stata molto sentita. In ogni caso una liberalizzazione dei saldi non sarebbe una grande idea. Il guadagno per i negozianti non sarebbe lo stesso“. Ornella Schiavo: “Credo che sia una proposta sbagliata. Iniziare in periodi diversi è destabilizzante. In ogni caso questa liberalizzazione c`è già grazie alle promozioni“. Stesso pensiero per Giuliana Bonaccio, ma considerazioni diverse: “Le promozioni si fanno durante tutto l`anno. Credo che sia una proposta positiva“. Leonardo Rizzuto: “Perchè no? Favorisce sia consumatori che commercianti“. Stefania Garraffa: “La proposta del Codacons mi trova d`accordissimo“. Molto meno entusiasmo fra i negozianti del centro. Alcuni, come Emanuela Morini si dicono furiosi: “Assolutamente no. Sono anche contraria alle vendite promozionali. Si può dire, senza prenderci in giro, che i saldi iniziano a maggio. Per la grande distribuzione non fa nessuna differenza. Ma noi così ci tiriamo la zappa sui piedi. Se dovessimo liberalizzare tutto, diventerebbe una giungla. Poi vorrei vedere da dove partono i prezzi di base sui capi di abbigliamento. Come si fanno a pagare le tasse?“. Athos Luppi non potrebbe essere più contrario: “Non è una proposta, è un prendere atto di una situazione. Alcuni commercianti del centro come me vendono merce che altri non hanno, che acquistano per diversificarsi ma non riescono avere una clientela sufficiente per coprire i costi. I saldi non li farei mai“. Alessandro Bagnacani: “Molti negozi usano il sistema della ristrutturazione del locale, cambiando magari due mattonelle, per andare in promozione. Quest`anno si è lavorato meno nel periodo pre-saldi e sono soldi che non rientrano più“. Enrico Davoli: “C`è poca differenza fra saldi e promozioni. Quest`anno c`è stato un forte calo nelle vendite e il 2,7% dichiarato dalla Confcommercio è poca cosa rispetto alla realtà “. Di diverso avviso Barbara Cattani: “La trovo una proposta giusta. Ogni negozio ha le proprie esigenze e il proprio periodo di riferimento. Io vendo abiti per cerimonie e nei mesi che vanno da aprile fino alla stagione estiva ho sentito meno la crisi“.