La corsa è senza limiti. I prezzi dei carburanti continuano ad aumentare. Spinti dal caro-greggio, benzina e gasolio sfiorano ormai quota 1,60 euro al litro, e fare il pieno sta diventando un lusso. In alcune pompe di benzina, infatti, il prezzo di verde e diesel è stato portato a 1,558 euro al litro, con i nuovi rincari che l`Agip, marchio dell`Eni, ha fatto scattare. Già nei giorni scorsi, del resto, si era registrata sui listini dei prezzi che le compagnie consigliano ai propri gestori una serie di aumenti che avevano portato i prezzi ad infrangere la soglia degli 1,55 al litro. Di fatto, oggi il pieno di un`auto di media cilindrata arriva a costare quasi 78 euro. A pesare sono le quotazioni del petrolio, che nelle ultime settimane continuano ad avere impennate; complice l`indebolimento della moneta americana, il greggio è infatti arrivato a superare i 147 dollari al barile, in un circolo vizioso che venerdì ha mandato a picco le Borse internazionali. Di fronte ai continui rincari dei carburanti, Adusbef e Federconsumatori chiedono l`intervento del governo perchè blocchi immediatamente il carico fiscale che ha portato all`erario solo nell`ultimo anno 2,100 miliardi di euro in extragettito, dovuti all`aumento di 3 centesimi per la benzina e di 6 centesimi per il gasolio dell`iva. Un intervento non certo impossibile, che l`ex ministro allo Sviluppo Bersani aveva già reso operativo (e infatti la benzina era calata di 3 centesimi al litro), e che l`attuale governo ha millantato fin dalla campagna elettorale. Ma non ha mai messo in opera. In una nota, le due associazioni di consumatori ricordano che ormai per i pieni (due al mese) si spendono per i carburanti (media benzina e gasolio) oltre 310 euro in più all`anno. Un peso non indifferente per i cittadini, tanto più in stagione di vacanze. Le due associazioni suggeriscono in particolare di bloccare il carico fiscale attraverso la cosiddetta “accisa mobile“: diminuire l`accisa di 3 e 6 centesimi rispettivamente per benzina e gasolio; liberalizzare per decreto la rete di distribuzione aprendo anche alla grande distribuzione. Inoltre, Adusbef e Federconsumatori chiedono di vigilare sia sulla doppia velocità del prezzo (troppo rapido a salire quando il petrolio aumenta e troppo lento a diminuire quando le sue quotazioni calano), sia sul differenziale esagerato (4-5 centesimi) tra i nostri prezzi e quelli europei. Anche il Codacons chiede un`accelerazione sull`apertura della vendita di carburanti presso la grande distribuzione. Una misura, sostiene l`associazione, che consentirebbe un risparmio fino a 8 cent al litro. Ben lontane dal traguardo, le commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno perlomeno dato il via libera alla norma sulla liberalizzazione della rete di distribuzione dei carburanti che prevede meno vincoli per installare una nuova stazione di servizio, adeguandosi così alle norme comunitarie. “L`installazione e l`esercizio di un impianto di distribuzione di carburanti – prevede la norma – non possono essere subordinati alla chiusura di impianti esistenti nè al rispetto di vincoli, con finalità commerciali, relativi a contingentamenti numerici, distanze minime tra impianti e tra impianti ed esercizi o superfici minime commerciali o che pongono restrizioni o obblighi circa la possibilità di offrire, nel medesimo impianto o nella stessa area, attività e servizi integrativi“. La norma, in particolare, è dovuta all`esigenza “di garantire il pieno rispetto delle disposizioni dell`ordinamento comunitario in materia di tutela della concorrenza e di assicurare il corretto e uniforme funzionamento del mercato“.