La prova che la questione della base Usa di Vicenza sia più un “affare privato†che non una esigenza reale per il paese, è tutta in due documenti di importanza fondamentale: la lettera inviata dal Commissario Straordinario Paolo Costa all’allora Ministro della Difesa, Arturo Parisi, e la missiva inviata da Romano Prodi a George W. Bush.
Ecco alcuni stralci dei due documenti:
“Caro Ministro,
è giunto il momento di prendere decisioni definitive circa il progetto di ampliamento dell’insediamento militare americano all’aeroporto Dal Molin di Vicenza. Sono decisioni che si possono prendere oggi… per imprimere una inerzia positiva alla realizzazione del progetto ed eliminare alla radice le componenti locali del dissenso. Sulle componenti non locali (pacifismo apodittico e antiamericanismo) occorrerà comunque intervenire con una accorta campagna di comunicazione che naturalmente non può riguardare il solo Commissario. […]
Occorre poter arrivare molto presto a dire – fondatamente – che il nuovo insediamento militare americano altro non è che un riuso, con qualche espansione, della sola area ad ovest della pista di aviazione già utilizzata dall’aeronautica militare italiana e che, quindi, l’area ad est della pista, il grande prato verde che sarebbe stato distrutto dall’intervento previsto nella proposta che ha scatenato l’opposizione locale, rimane intatto†[…]
“Se si può aggiungere, come si deve aggiungere, che Vicenza verrà ricompensata per questo suo “sacrificio†con il completamento della tangenziale a nord della città e con eventuali altri interventi in tema di università e di sanità , il pacchetto completo dovrebbe spianare la strada al progettoâ€.[…]
“è assolutamente prevedibile (ed è già praticamente stata annunciata) l’intenzione del Ministro dell’Ambiente di voler sottoporre il progetto a VIA. Dal che non possono che derivare intuibili ostacoli…capaci di essere superati con l’estremo rimedio della delibera del Consiglio dei Ministri, ma con le conseguenti lacerazioni che in un momento come questo penso sia preferibile evitare. Secondo i pareri da me raccolti… si può fondatamente sostenere che il progetto di insediamento americano al dal Molin non sia soggetto a VIA, in quanto procedimento amministrativo relativo ad “opere destinate alla difesa nazionaleâ€. […] Mi pare evidente, comunque, che la non sottoposizione al VIA sarebbe molto più sostenibile se riferita al progetto di sostanziale riuso degli insediamenti militari italiani esistenti (soluzione ovest) che non alla utilizzazione del grande prato (soluzione est)â€.
Tutto questo mentre il Presidente Romano Prodi scriveva quanto segue al “Carissimo Georgeâ€, prima ancora che si esprimesse la popolazione, la Regione e il Comune:
“Carissimo George, desidero confermarti la decisione del mio Governo di dare il proprio assenso all’allargamento della base USA di Vicenza, attraverso l’utilizzazione dell’aeroporto Dal Molin della stessa città â€.
Documenti dal contenuto particolarmente forte, che hanno portato il Codacons a presentare formale esposto presso la Procura della Repubblica di Vicenza, chiedendo di verificare eventuali violazioni quali abuso e omissione di atti d’ufficio, falsità materiale e ideologica e frode processuale. Proprio in relazione a tale esposto, si attende a breve la decisione della Procura vicentina incaricata dall’associazione di intervenire a tutela della legalità e della popolazione locale.