Domenica sera è finita l’emergenza acqua, ma non la polemica. L’improvvisa sospensione idrica dell’altro giorno fa discutere. Il Codacons critica Salerno Sistemi, perché avrebbe dovuto preavvertire i cittadini. E Salerno Sistemi, che ha fatto infuriare molte persone perché i suoi numeri risultavano irraggiungibili, medita di denunciare Telecom. Cominciamo dal Codacons, che oltretutto annuncia un esposto in procura per interruzione di pubblico servizio. L’associazione dei consumatori ricorda che domenica la parte occidentale della città è rimasta senza acqua per una decina di ore per la rottura di un tubo, causata sabato mattina da un`impresa terza, come comunicato dal presidente di Salerno Sistemi. Il Codacons afferma di aver ricevuto centinaia di proteste. «Il fatto gravissimo – scrivono i legali Mario Marchetti e Maria Cristina Rizzo in una nota firmata anche dal presidente Enrico Marchetti – consiste nella mancata comunicazione della sospensione programmata del servizio. Salerno Sistemi, che era a conoscenza del guasto e della relativa sospensione, avrebbe dovuto comunicare agli utenti tale sospensione. Chiederemo per ogni utente rimasto a secco fino a 2500 euro di risarcimento davanti al Giudice di Pace». La società dell’acquedotto – secondo le spiegazioni fornite domenica sera – non ha informato in anticipo per evitare una â€corsa alla scorta†che avrebbe prosciugato i serbatoi, aggravando il danno. In queste ore, comunque, pure Mariano Mucio, presidente di Salerno Sistemi, medita azioni legali. Scontata la richiesta di risarcimento contro l’impresa responsabile del guasto. «Inoltre – affermava Mucio ieri mattina – stiamo valutando la possibilità di denunciare Telecom». Perché? Il presidente spiega i fatti. Domenica sera lui stesso si trovava in piazzetta Filangieri, dove un tubo era scoppiato sotto la pressione dell’acqua immessa in rete dopo la sospensione. I vigili lo hanno informato che numerosi utenti stavano ancora reclamando da loro perché le telefonate al centralino di Salerno Sistemi cadevano inesorabilmente. «Ho chiamato Telecom – continua Mucio – e mi ha risposto un addetto da Gallipoli. Gli ho spiegato il fatto, voleva rimandare l’intervento a lunedì. Ho insistito. Più tardi mi hanno annunciato che un operatore sarebbe venuto all’1. Poco dopo, Telecom ha precisato che l’intervento sarebbe stato a pagamento. All’1 il tecnico è arrivato. Veniva da Agropoli, ed è stata una fortuna, perché all’inizio volevano mandarne uno da Potenza. È stato bravo e ha ristabilito la funzionalità del centralino. A quel punto, però, la nostra azienda aveva subìto un danno. Perciò stiamo valutando la possibilità di denunciare Telecom».