Pane, pasta, e benzina. Come piatto non sarà il massimo, ma gira e rigira è con questi tre ingredienti che gli italiani ? e il loro portafoglio ? stanno facendo i conti. Senza metafore, stavolta. Sui primi due, quelli commestibili, è arrivata ieri la bacchettata del Garante Antonio Lirosi, alias Mr Prezzi: i costi attuali (aumentati nell`ultimo mese anche del 50%), ha detto, “non trovano più giustificazione nell`andamento del mercato delle materie prime, che da tre settimane ha iniziato una fase di discesa“. Al ministero dello Sviluppo Economico dove ha incontrato i rappresentanti della filiera il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha parlato anche di benzina (ieri sono arrivati i dati delle rilevazioni europee). Quella, almeno, sta diminuendo: di 2,3 centesimi, nell`ultima settimana. Ma è l`Italia che paga il pane e la pasta più degli altri paesi d`Europa a preoccupare il Garante: dal suo dossier sui prezzi della filiera dei cereali, infatti, si scopre che da noi a giugno la variazione di prezzo rispetto a un anno fa è stata dell`11,4% (in Spagna del 10,8%, in Germania dell`8,7). E che lungo la penisola ci sono differenze non da poco: ad esempio il pane a Bari è aumentato di 18 centesimi in sei mesi, a Palermo di 16, a Milano di 5, mentre a Firenze e Reggio Calabria è addirittura diminuito. Così, dopo l`inchiesta della procura di Roma sull`Unione panificatori di Roma e Provincia associati alla Confcommercio (e multati dall`Antitrust per essersi accordati sui prezzi), Lirosi ha avviato controlli della Guardia di Finanza anche a Foggia per un esposto della Federconsumatori sui rincari del pane a luglio. E la pasta? Aumentata da gennaio a giugno di 33 cent a Milano, di 31 a Palermo, di 28 a Roma. Su maggio la variazione tocca il 51,1% a Palermo, il 37,4% a Bari, il 35 a Roma e Bologna. Mr Prezzi allora annuncia “una forte azione di controllo per evitare che qualcuno possa speculare, tenersi il grano e scommettere su un rialzo delle quotazioni“, anche perché “la raccolta è andata bene“. La Coldiretti accusa i “troppi passaggi nel percorso dal campo alla tavola“ e segnala il calo degli acquisti familiari di pane (-2,5%) mentre “resiste“ la pasta (+1,4% delle vendite nel primo semestre del 2008). Per Confesercenti il primo passo tocca all`industria che fa pagare troppo la farina. “E intanto i consumatori pagano“, protesta Adiconsum; Codacons minaccia “una denuncia a 104 Procure della Repubblica“ se i prezzi non caleranno a breve, Federconsumatori “eventuali class action“. Non finiscono qui gli aumenti: secondo il Gestore del mercato elettrico il prezzo medio a luglio è cresciuto del 16,1%, mentre la Tarsu, tariffa dei rifiuti solidi, per la Uil aumenterà ancora “per effetto delle misure previste dalla manovra“. Dolori, dunque. Un po` meno alla pompa di benzina. Dove un litro di carburante ha perso questa settimana tra i 2 e i 3 centesimi (dal 14 luglio al 4 agosto 6,5 cent). L`Unione petrolifera difende “il comportamento corretto“ delle compagnie, ma per il ministro Claudio Scajola “allo stato attuale del prezzo del petrolio ci sono margini per ulteriori riduzioni, tra 0,8 e 1,8 cent al litro“, mentre il presidente dei senatori Pdl Maurizio Gasparri minaccia un incremento della Robin Hood Tax “se i petrolieri preferiranno la speculazione al rispetto dei valori di mercato“.