Dal 1 gennaio tutti i conti correnti bancari e postali saranno convertiti automaticamente in euro, senza costi aggiuntivi. Alcuni istituti di credito già da tempo invitano i consumatori a convertire i propri conti nella nuova moneta, forse per non trovarsi in condizioni di caos al momento fatidico di ?passaggio?.Tuttavia pare che il caos sia già iniziato in alcune banche italiane. Basti pensare alla disavventura capitata al Vicepresidente Codacons Avv. Vittorio Amedeo Marinelli il quale, su consiglio della stessa banca, ha convertito il conto in nuova valuta.
E alla stessa banca si è recato pochi giorni fa per il pagamento dell’Iva. Al momento del versamento ha chiesto di poter compilare un assegno in euro, sollevando lo sgomento tra i dipendenti. La prima risposta a tale richiesta è stata negativa, non essendo l’euro ancora in vigore. Ma nemmeno un assegno in lire era accettabile, visto che il conto di Marinelli è stato convertito anticipatamente. Che fare allora?
Uno stato di incertezza si è diffuso a questo punto nell’etere dell’istituto, la famosa Banca Popolare di Milano, coinvolgendo i dipendenti, indecisi sul da farsi. Dopo le vivaci proteste del Vicepresidente Codacons e l’intervento del direttore si è giunti ad un compromesso con l’accettazione dell’assegno in euro.
Ma questo solo dopo quasi un’ora di estenuanti trattative! A questo punto l’Avv. Marinelli si domanda: ? Se il vicepresidente della più famosa associazione di consumatori deve trattare un’ora per far valere i suoi diritti, quanto dovranno faticare i cittadini che ogni giorno sono alle prese con i disservizi quotidiani di enti pubblici e privati??
L’unica sicurezza è che, a partire dall’1 gennaio 2002, tale aria di ?incertezza? dai locali di questa banca si diffonderà in tutti i settori del quotidiano. Prepariamoci dunque al peggio.