Rischio stangata per le famiglie italiane subito dopo le ferie. Perché con la ripresa autunnale si profila una raffica di aumenti per le tasche dei cittadini e tra libri di scuola, alimentari, nettezza urbana, luce, gas e riscaldamento i rincari potrebbero sfiorare i 600 euro su base annua. A fare la mappa dei rincari sono Adusbef e Federconsumatori, sempre più preoccupate per il potere d`acquisto in caduta libera dei consumatori. GENERI DI PRIMA NECESSITÀ. Archiviate estate e vacanze, messa da parte anche una stagione dei saldi quanto mai deludente, le famiglie devono fare i conti con gli aumenti che hanno colpito tutti i generi di prima necessità , dal pane alla pasta, dal latte alla carne, e che non hanno risparmiato le bollette e i costi energetici. Rincari che hanno fatto impennare l`inflazione fino al +4,1% registrato a luglio, con il caro-vita legato alla spesa di tutti i giorni lievitato fino al +6,1%. E i riflessi del caro-petrolio si faranno sentire ancora. Se è vero infatti che in questi ultimi giorni il barile è calato, è anche vero che si mantiene saldamente, e ampiamente, sopra i 100 dollari. Inoltre, gli effetti dei rialzi messi a segno nei mesi scorsi continueranno a giocare un ruolo. Le associazioni dei consumatori, infatti, ritengono che a pesare di più sulla classifica degli aumenti d`autunno sarà la voce “riscaldamento“, con aggravi della spesa annua intorno ai 175, 180 euro che scatterà alla riaccensione degli impianti. LUCE E GAS. Da mettere in conto ci sono poi gli attesi, ulteriori aumenti delle bollette di luce e gas: dal primo ottobre le tariffe subiranno un nuovo aggiornamento che Federconsumatori e Adusbef stimano in 90 euro in più a famiglia l`anno: rispettivamente 70 per il gas e 20 per l`elettricità . Un calcolo in linea con le recenti stime del Rie che ha previsto un aumento del 6% per il metano e del 4% per la luce nell`ultimo trimestre dell`anno. Sempre più salato anche il carrello della spesa: per gli alimentari le maggiori spese potrebbero raggiungere i 120 euro l`anno. Si faranno sentire, e non poco, anche le spese per libri e corredi scolastici, con rincari quantificabili in 62 euro a famiglia. A tutto questo bisogna aggiungere gli aumenti per la nettezza urbana (35 euro), Rc auto (55 euro), acqua (30 euro) e servizi bancari e finanziari (45). Per un “salasso“ complessivo “da oltre 600 euro su base annua“. COLDIRETTI IN CAMPO. Intanto la Coldiretti annuncia di voler lanciare un piano contro gli aumenti dei prodotti agroalimentari: lo dice una nota dell`organizzazione che, riferisce il presidente Sergio Marini, “sta già lavorando a una strategia per semplificare e razionalizzare la filiera“. Secondo Coldiretti sono infatti i troppi passaggi dei prodotti dal campo alla tavola responsabili dei rincari e del calo dei consumi. “Vogliamo affrontare l`emergenza inflazione“, spiega al proposito Marini, “con un piano che vede il coinvolgimento, oltre che delle imprese agricole, del sistema dei consorzi agrari (Assocap), dai quali passa oltre il 40% dei mezzi tecnici, lo stoccaggio e la trasformazione dei prodotti, di CoopColdiretti e del sistema dei farmers market“. L`ORA DEI “TAGLI“. Di fronte a costi in così rapida ascesa per beni a cui non si può rinunciare, diventa inevitabile tagliare le spese su altri fronti. E le famiglie hanno già cominciato a farlo. Un segnale arriva dal pessimo andamento dei saldi estivi. È stato un vero e proprio flop, sentenzia il Codacons. Secondo l`associazione “il calo delle vendite, che ha colpito indistintamente tutto il Paese, ha determinato una diminuzione media degli incassi del 20% rispetto ai dati registrati l`anno scorso, con picchi che hanno raggiunto anche il 50%“. Del resto, aggiungono Adusbef e Federconsumatori, solo il 44% delle famiglie italiane ha approfittato dei saldi. L`altro 56% per quest`anno, ha preferito soprassedere. Codacons chiede allora al governo un decreto per estendere la stagione degli sconti fino a Natale e minaccia un maxi-sciopero della spesa a settembre se non saranno abbassati i prezzi dei beni di consumo.