Scendono in piazza questa mattina le principali associazioni dei consumatori per protestare contro il carovita e per boicottare i prodotti che hanno fatto registrare i maggiori aumenti negli ultimi mesi. A Padova il presidio sarà dalle 9 alle 12 in piazza delle Erbe e nell’adiacente piazza della Frutta. Lo "sciopero della pagnotta" non sarà circoscritto alla nostra città, ma prevede iniziative analoghe in piazza Ferretto a Mestre, in piazza Bra a Verona, e in piazza Montecitorio a Roma. «Bisogna ricordare al Governo, al Parlamento e alle Istituzioni regionali le priorità necessarie per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie – ha dichiarato Valter Rigobon (segretario generale Adiconsum Veneto) nel presentare la giornata di mobilitazione – I consumatori sono invitati a boicottare i prodotti che hanno registrato maggiori aumenti e a fare per un giorno lo sciopero della pagnotta. La speculazione finanziaria e il caro petrolio, unitamente a comportamenti irresponsabili di numerosi operatori, hanno causato un forte aumento dell’inflazione e una caduta dei consumi che colpiscono in modo pesante le famiglie, soprattutto quelle con reddito da lavoro dipendente e i pensionati. Una mensilità delle retribuzioni dei lavoratori è stata bruciata dagli aumenti che sono già avvenuti, un’altra mezza sarà bruciata dalle tasse a causa dell’inflazione». Sempre questa mattina in piazza della Frutta sarà presente anche un banchetto di Codacons e Adusbef, dove saranno distribuite gratuitamente farina e ricette: una per fare il pane, e una per fare un dolce. Nei volantini si troverà anche un vademecum per aiutare il consumatore a risparmiare quando fa la spesa. «Il nostro intento è cercare di dare alcuni suggerimenti alle persone – spiega Maria Chiara Crivellari, presidente Codacons Rovigo e bassa padovana – Si tratta in sostanza di alcuni accorgimenti. È meglio, per esempio, comprare il pane comune che è più sano e costa meno di quello fatto con farine miste e con più ingredienti, e acquistare la frutta nei mercati verso l’orario di chiusura perchè i prezzi vengono abbassati».