L’ESTATE, turisticamente parlando, è andata male: l’Italia ha perso fatturato, presenze e quote di mercato. Bisogna ripartire "con idee e programmi nuovi o si rischia di avere il destino segnato". L’appello è di Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario con delega al turismo, che ha esaminato i dati dell’Osservatorio nazionale. Rispetto al 2007, il 12,2% in più degli italiani è rimasto a casa. Ma a preoccupare l’economia sono le cifre che mostrano il calo generale di arrivi durante l’estate 2008. A luglio e ad agosto sono stati il 6,1% in meno gli italiani che sono partiti verso una località del paese per trascorrere le vacanze; -5,7% i pernottamenti registrati a nome di clienti stranieri. E gli italiani che sono partiti hanno accorciato le loro vacanze in media di due giorni e mezzo. Le strutture alberghiere hanno registrato un calo del tasso di occupazione delle camere del 4,5%, mentre è cresciuto quello del comparto extra-alberghiero. LE STRUTTURE ricettive che hanno subito le maggiori perdite sono quelle situate in montagna (-7,9%) e nelle città d’arte (-1,3%). Il mare si è difeso meglio: solo -0,1%. In controtendenza terme, laghi, campagna. Crollo a giugno, ma anche luglio non ha soddisfatto. La stagione è andata particolarmente male al Sud e nelle Isole: con un calo del 18,4% per quanto riguarda i pernottamenti e del 16,5% sugli arrivi. Per la Brambilla il calo era prevedibile a causa dei rifiuti di Napoli; così come era nelle prospettive la perdita dei turisti americani (-25,3%) per le loro crisi valutarie e finanziarie. Ma è da "non prendere sotto gamba" il calo dei turisti tedeschi, austriaci e svizzeri e di quelli provenienti dal Sud Est asiatico. "Bisogna svegliarci", dice l’esponente del governo, che ricorda come soprattutto quello dell’Europa centrale dovrebbe essere un bacino di utenza in cui l’Italia batte ogni altro paese concorrente. CI VUOLE un coordinamento fra gli enti con servizi integrati, propongono le associazioni. Soprattutto esprime questa necessità il presidente di Unioncamere, Andrea Mondello, perché quella sul turismo deve essere una "politica unitaria". Per il direttore generale della Fipe-Confcommercio, Edi Sommariva, "bisogna inventare un nuovo modello di turismo, fatto di servizi integrati che rappresentano il vero tessuto connettivo del paese, la valorizzazione delle risorse che rende appetibile un luogo". Mentre più netto il Codacons. "Gli italiani ? sostiene l’associazione dei consumatori ? hanno semplicemente finito i soldi". Una consolazione? Analizzando solo la settimana di Ferragosto, l’Istat rileva che negli alberghi italiani, rispetto al 2007, gli arrivi sono diminuiti del 2,1%, ma sono aumentati dell’1,6% i giorni di presenza.