L’unica certezza è che «non appoggeremo mai il sindaco Delrio, perché sulla sicurezza ha dato prova di essere un improvvisatore, si è fatto trovare impreparato e ha proceduto per spot elettorali». Così il consigliere comunale di Reggio, Emiliano Malato, oggi leader del «Movimento per la sicurezza», ha preannunciato l’intenzione di fondare una lista civica che appoggerà con ogni probabilità il candidato del centrodestra. La lista che prenderà il nome del movimento presieduto da Malato, si andrebbe a collocare in una porzione dello scenario politico reggiano già fin troppo inflazionata. Da condividere cioè non solo con il terzo polo civico dell’asse Mario Monducci-grillini, ma anche con la lista, focalizzata similmente sul tema sicurezza e forse in appoggio al sindaco Delrio, targata Luigi Piscopo segretario del Siulp. La «grande famiglia» del movimento di Malato – presentato a Reggio il 4 luglio scorso – incassa intanto l’adesione del Codacons e dell’Anaarp (Associazione nazionale antiracket e antiusura). Sulle nuove adesioni, Malato dice: «Mi impegnerò come consigliere comunale a dare voce alle istanze di queste due associazioni, a dimostrazione che il nostro movimento vuole essere un contenitore di più realtà che hanno come obiettivo la sicurezza a 360 gradi». Noi, aggiunge il consigliere «vogliamo lavorare con e per i cittadini sulla sicurezza, senza farne una questione politica». Dal canto suo, Fabio Galli del Codacons spiega: «In vista delle amministrative, invieremo presto una lettera in tutti i Comuni per chiedere ai candidati sindaci di indicare i dieci punti di priorità. Sulla base di ciò, decideremo chi appoggiare». Proprio in sala del Tricolore però, si sono consumati due degli atti più drammatici che hanno portato Malato, ora gruppo misto (e per conto proprio all’opposizione), in aperto contrasto col centrosinistra (dove però Malato siedeva in passato sotto l’egida dell’Udeur dopo esser già stato nel centrodestra). Il primo è relativo al nodo del security manager, indicato nel generale Antonio Marturano, «attaccato in maniera indegna da una forza politica che sostiene il sindaco Delrio, il Prc». Il secondo strappo riguarda invece una mozione sulla polizia stradale lasciata cadere nel dimenticatoio. Sul piano pratico il movimento per la sicurezza si occuperà di «individuare attraverso soci e aderenti i problemi specifici di ogni realtà». Su questo punto interviene infatti Fulvio Chiari, vice presidente nazionale dell’associazione contro racket e usura. Che spiega: «Sul territorio regionale le infiltrazioni di organizzazioni criminali non appaiono così forti come possono sembrare in altre regioni». Però «dal nostro osservatorio contro l’usura e il disagio finanziario notiamo che anche le nostre zone sono colpite da infiltrazioni delinquenziali che è difficile stabilire se specificamente mafiose o camorristiche», aggiunge. Ne sono esempio «i casi sempre più numerosi che si rivolgono a noi, chiedendo aiuto e per le quali oltre al sostegno economico bisognerebbe dare come fa la Caritas anche un sostegno psicologico».