Roma, 10 ott. (Adnkronos) – Per il Codacons e’ giusto l’appello
del Presidente della Repubblica di "non alimentare allarmismi", ma per
farlo, come dice Napolitano stesso, occorre che "l’informazione
rappresenti la verita’, non una falsa situazione idilliaca in cui
l’Italia risulta indenne da qualunque rischio come se vivessimo in un
altro mondo, perche’, come dice il Capo dello Stato, e’ una situazione
"pesante, che presenta rischi per tutti, anche per l’Italia". "Solo una corretta e trasparente informazione – osserva il
Presidente Carlo Rienzi – puo’ tranquillizzare i risparmiatori. Senza
contare che non ci fidiamo certamente delle rassicurazioni di
governanti che per decenni hanno assistito allo scempio delle banche
di affari e non hanno mosso un dito per eliminare i manager protesi
solo a guadagnare per se’ o ad investire pericolosamente per aumentare
utili di pasta frolla". L’associazione non vuole accodarsi al coro unanime che grida ai
risparmiatori italiani che "non c’e’ nessun problema e che non
rischiano nulla. Perche’ il risparmiatore non venga colto dal panico –
dice il Codacons- occorre che le informazioni siano date in modo
corretto. Sulla quasi totalita’ dei mass media, televisione in primis,
ad esempio, si e’ sentito dire da esperti, a cominciare dal presidente
dell’Abi presente a "Porta a porta", che tutti i conti correnti sono
tutelati per 103.291,38 euro. E’ falso! ". Per il Codacons, "nessun
correntista corre rischi, ma si deve sapere che alcune banche europee,
pur se operanti in Italia, possono aderire al fondo del Paese
d’origine e non al Fondo interbancario di tutela dei depositi
italiano. In tal caso la tutela puo’ scendere fino a 20.000 euro (ora
diventati 50.000 dopo la decisione Ecofin). Perche’ nessuno lo dice?".
Per quanto riguarda gli investimenti il Codacons
invita "i risparmiatori, senza panico, a recarsi in banca e ad
accertare cosa hanno in portafoglio, ossia quali titoli hanno
acquistato, anche indirettamente (per es. attraverso fondi in cui
hanno aderito). Ricordiamo, ad esempio – aggiunge l’associazione – che
ci sono 40.000 risparmiatori che hanno investito, spesso senza nemmeno
saperlo, in Lehman Brothers. Si tratta di obbligazioni strutturate,
polizze assicurative tipo index e linked. In tal caso i consumatori
potrebbero convertire gli investimenti in forme non rischiose (titoli
di stato, obbligazioni plain vanilla, etc.) ma cio’ potrebbe
comportare una perdita rispetto all’investimento originario".
Pertanto, conclude il Codacons, "e’ opportuno valutare l’azione
legale nei confronti degli intermediari che hanno venduto prodotti
speculativi senza segnalare il rischio. I consumatori con basso
profilo di rischio non dovrebbero mai aderire a prodotti strutturati,
troppo complicati. Se lo hanno fatto devono assolutamente recarsi in
banca, farsi rilasciare i contratti dalle banche e dagli intermediari
finanziari", e poi contattare il Codacons al nuovo numero
appositamente attivato per queste consulenze: 178.440.23.58, in
funzione dal lunedi’ al venerdi’ dalle ore 15 alle ore 16.